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Sci, diritti tv: a Cortina monta la protesta

La Fisi vuole il 50%, i comitati disposti ad arrivare al 35%

Gigi Sosso
2 minuti di lettura
Uno scorcio della pista Olympia illuminata 
CORTINA. Una fetta di torta. Non metà. I comitati organizzatori della Coppa del Mondo di sci, Cortina in testa sono disposti a dare alla Fisi al massimo il 35 per cento dei diritti televisivi. Si può arrivare al 40, ma solo con più prove. La Federazione italiana sport invernali, invece, avrebbe pretese maggiori e il rischio è che si arrivi al braccio di ferro.
I diritti sono gestiti dalla Infront Media e Sports, una società svizzera, che ha sede a Zug e appartengono completamente alla Fisi. I comitati sanno di doverla aiutare, per l'organizzazione della stagione, ma fanno due conti anche nelle loro tasche e sostengono che senza il 65 per cento di questi soldi non sarebbero in grado di allestire questi eventi. Nell'ultima riunione di Portorose, in Slovenia le due parti si sono guardate da lontano e non era la prima: «Noi e gli altri comitati organizzatori italiani abbiamo delegato un legale della Val Badia a rappresentarci - spiega il presidente ampezzano Enrico Valle - è lui a trattare la questione con la Fisi e siamo d'accordo di arrivare al 35 per cento dell'importo, aumentando la quota fino al 40 per chi ha la possibilità di organizzare più tappe».
Richiesta ampezzana. Sotto le Tofane, chiedono alla Fisi di fare un passo avanti: «Ci aspettiamo che il presidente Giovanni Morzenti si avvicini a quella che è la nostra posizione, in maniera da poter trovare una soluzione di compromesso. Noi non siamo irremovibili, ma disposti ad arrivare a un punto d'incontro. Sappiamo bene di dover contribuire alla vita della federazione e l'abbiamo sempre fatto, allo stesso tempo è chiaro che noi e gli altri organizzatori delle tappe abbiamo necessità di questa quota, per mettere insieme il nostro calendario».
Tempo un mese. La stagione è finita da poco, ma non è che davanti ci sia chissà quanto tempo: «Credo che ci sia davanti un mesetto, non di più: la Fisi ci venga incontro e così sarà possibile trovare una soluzione vantaggiosa per tutti».
Fisi e turismo. Il presidente federale Morzenti non sembra sentirci granché, da vedere se sarà disposto a venire incontro a Valle e agli altri: «I comitati fanno fatica a riconoscere l'indubbio impatto che ha una gara di Coppa del Mondo, in termini di promozione del territorio e le opportuinità che vengono date loro, anche in termini di sponsorizzazione. La federazione non può certo permettersi di coprire le spese della promozione turistica delle varie località, semmai bisognerebbe capire che i soldi dei diritti televisivi ci servono per permettere la crescita di quegli stessi campioni, che poi sono i principali artefici tanto quanto la bravura e la capacità degli organizzatorim nel fare in modo che l'evento riesca nel migliore dei modi».
Contributi regionali. Tra le voci, la percentuale per i comitati periferici: «Bisogna anche considerare che giustamente i comitati regionali rivendicano un 3% che finora doveva essere riconosciuto dagli organizzatori, ma che in realtà non è mai stato versato» avverte Morzenti.
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