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Rifugi, le previsioni meteo “rovinano” il Ferragosto

I gestori delle strutture e il presidente degli albergatori, De Cassan contro gli allarmi per il tempo. «La pioggia è arrivata soltanto sabato sera, e poca»

di Paola Dall’Anese
2 minuti di lettura

BELLUNO. «I clienti sono stati tanti, più dell’anno scorso. Peccato che nel giorno di Ferragosto le previsioni di pioggia non siano state rispettate, se non alla sera, per cui molti avventori sono rimasti a casa».

All’indomani della giornata di festa il presidente degli albergatori di Confcommercio Walter De Cassan e alcuni gestori dei rifugi si dicono da un lato contenti di come sta andando la stagione turistica, con un aumento di presenze ai pranzi e alle cene, ma dall’altro si lamentano per come sono andate le previsioni meteo nel giorno di Ferragosto, diverse dalla realtà.

«Le cose stanno andando bene», commenta De Cassan, «sicuramente visto il caldo di questi giorni ci stiamo lentamente riscattando rispetto allo scorso anno. Ho sentito diversi colleghi e tutti sono d’accordo nel dire che abbiamo fatto un buon agosto finora, sempre che il tempo non ci metta lo zampino».

E parlando di tempo il presidente degli albergatori si dice perplesso. «I meteorologi, per la giornata di Ferragosto non ci hanno azzeccato: avendo previsto pioggia per tutto il giorno, i turisti sono rimasti a casa, non si sono mossi, anche se poi il maltempo è arrivato solo verso sera. Per evitare problemi», consiglia De Cassan, «sarebbe meglio guardare sì le previsioni ma anche le decine di webcam che sono sparse sul territorio dolomitico che danno in tempo reale la situazione meteo».

Dello stesso avviso anche alcuni gestori dei rifugi montani. «La stagione sta andando bene», dicono dal rifugio Croda da Lago di Cortina, «abbiamo sempre avuto giornate calde e assolate, anche se le previsioni per il Ferragosto hanno tratto in inganno: infatti la pioggia è arrivata soltanto verso sera e molto poca». «A Ferragosto ci ha tradito il meteo perché avevano previsto brutto tempo dal mattino e invece non è andata così», dice anche Renata del rifugio Calvi di Sappada che confessa di essere contenta di come stanno andando le cose. «La stagione è positiva», dicono anche dal Cai di Auronzo che gestiscono il rifugio omonimo, «come Club alpino ci eravamo posti degli obiettivi tra cui la valorizzazione della struttura e l’accoglienza, e la tanta gente che è arrivata a mangiare dormire da noi dimostra che siamo sulla strada giusta».

In montagna si sono visti tanti stranieri di tutte le nazionalità dai francesi ai tedeschi, dai giapponesi fino a persone dell’Est Europa.

«E diversamente da altri anni», conclude De Cassan, «abbiamo visto non solo liberi professionisti, avvocati e ingegneri tra gli italiani, ma guardando il documento di identità anche operai, il che significa che l’economia un po’ sta girando».

Non se la passa troppo bene il rifugio San Marco di San Vito di Cadore che dopo la frana del 4 agosto che ha distrutto l’impianto di risalita sta soffrendo. «Quanto accaduto ha avuto un impatto mediatico non indifferente, tanto che molti hanno paura che non sia sicuro venire quassù. I sentieri sono a posto, non c’è pericolo, ma credo che la stagione per chi ha esercizi qui in Antelao sia ormai alla fine. Ed è un peccato».

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