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Un piano da sette milioni per Staunies

Cortina Cube punta a realizzare un telemix e a rilanciare la storica cabinovia che a luglio vedrà scadere l’autorizzazione

Alessandra Segafreddo
2 minuti di lettura

CORTINA. Salire a Staunies con un telemix: un unico impianto dotato di un mix di seggiovia e cabinovia. È questo il progetto che, Cortina Cube, la società che gestisce gli impianti del Faloria, Cristallo e Mietresl, vorrebbe realizzare in Cristallo. L’opera è un’innovativa idea della Leitner ed è già in funzione in alcune stazioni sciistiche anche in Austria.

La pista Staunies, che parte dai 3 mila metri di quota, è la più verticale e adrenalinica di tutto il comprensorio del Dolomiti Super ski. Attualmente si arriva in cima a Forcella Staunies con un impianto che era stato realizzato in vista dei Giochi Olimpici invernali del 1956, come riserva in caso di problemi di innevamento delle altre piste. La cabinovia di Staunìes, che sale alla vetta del Cristallo, aprirà il 18 giugno, all’inizio della stagione estiva, ma potrebbe chiudere già il 22 luglio. Quel giorno, infatti, scade la validità dell’autorizzazione all’esercizio.

«Siamo in attesa», spiega Enrico Ghezze, amministratore di Cortina Cube, «della risposta dell’Ustif, l’ufficio speciale trasporti e impianti fissi, organo periferico del ministero delle Infrastrutture e dei trasporti, al quale abbiamo chiesto una proroga nell’apertura. Si tratterebbe della quinta proroga. L’ultima concessione quarantennale, del 1971, è scaduta nel 2011; da allora sono state richieste diverse proroghe che ci sono state concesse. Nel contempo stiamo lavorando su due fronti. Da una parte per trovare i finanziamenti per realizzare il telemix che costerebbe 7 milioni di euro e dall’altra per modificare i vincoli sui periodi invernali di apertura dell’impianto».

Sapendo della scadenza Cortina Cube si era mossa per verificare se l’impianto poteva essere inserito tra quelli finanziati tramite i fondi per i Comuni di confine, considerando la sua storia legata sia alle Olimpiadi che ai teatri della Grande Guerra e considerando il fatto che l’estate consente di raggiungere rapidamente alcune vie ferrate, la Ivano Dibona, la Marino Bianchi, la René De Pol, tra le più calcate.

Resta aperta anche la possibilità che sia finanziato tra le opere da realizzare in vista dei Mondiali di sci alpino del 2021. «L’impianto è stato rinnovato nel tempo», ricorda Ghezze, «e negli anni Ottanta è stata realizzata una stazione intermedia, alla base del tratto più ripido, per poter utilizzare la pista da sci, d’inverno. D’inverno possiamo però aprire il secondo tratto, il più verticale, solo dal 10 marzo in poi per i pericoli di slavine. In realtà ora, con i cambiamenti climatici, sarebbe quasi più opportuno poter aprire l’impianto a inizio stagione, quando nevica poco. A marzo spesso teniamo chiusa la seconda tratta per il pericolo delle valanghe, così stiamo verificando anche la possibilità di modificare questa norma. Il nostro obiettivo, che perseguiamo ormai da nani, è quello di trovare i finanziamenti per il nuovo telemix, per sopperire i problemi relativi alle scadenze dell’impianto».

L’impianto avrà ogni 7 o 8 seggiole una cabinovia da circa dieci posti. Chi vorrà salire in cima a Forcella Staunies prenderà la cabinovia, chi vorrà invece fermarsi a metà pista prenderà la seggiovia e scierà da metà in giù. La cabinovia potrà poi essere utilizzata anche da chi vuole solo ammirare il panorama che in vetta è spettacolare.

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