Sindaci contro il progetto e la Via deve esprimersi
VENEZIA. Il fronte dei sindaci è sempre più compatto: il progetto di razionalizzazione degli elettrodotti in Valbelluna va rifatto. La posizione è stata ribadita ieri nel nuovo incontro convocato...

VENEZIA. Il fronte dei sindaci è sempre più compatto: il progetto di razionalizzazione degli elettrodotti in Valbelluna va rifatto. La posizione è stata ribadita ieri nel nuovo incontro convocato dalla commissione Via regionale, alla presenza dei sindaci (o loro delegati) di Belluno, Longarone, Ponte nelle Alpi, Soverzene, Perarolo e Limana e di Terna.
La Via aveva richiamato i sindaci con lo scopo di affrontare le criticità che erano state evidenziate nell’incontro precedente. Per esempio il pericolo che corre l'aeroporto di Belluno, che potrebbe non essere più utilizzato per funzioni di protezione civile nel caso in cui ai margini del cono di volo venissero eretti i tralicci. Puntuali le argomentazioni portate dal sindaco del capoluogo Jacopo Massaro: «Ho sottolineato come tutte le organizzazioni che si occupano di protezione civile evidenzino il dubbio che il nostro aeroporto possa ancora essere usato per l’atterraggio dei mezzi di emergenza se l’elettrodotto correrà in aereo», spiega al termine delle tre ore di riunione. «Nella documentazione di Terna non esiste alcun atto che certifichi che l’aeroporto non subirà danni».
E il problema non investe solo Belluno: «Quell’aeroporto serve tutta la provincia, è un problema di tutti noi tutelarlo», aggiunge il vicesindaco di Limana Edi Fontana. Il quale auspica che i sindaci facciano fronte comune per chiedere, uniti, la rivisitazione del progetto, «definendo, anche attraverso dei tecnici esperti, i criteri affinché Terna presenti un progetto che risolva le criticità ma al contempo rispetti l'ambiente e la popolazione». I tempi sono maturi, aggiunge Fontana: «Dal tavolo regionale è emersa una certa compattezza». Ponte nelle Alpi e Soverzene, pur presenti, non hanno ribadito la loro posizione (chiudere con il progetto in valutazione) e dunque l’impressione avuta da Fontana è che il fronte dei sindaci sia compatto. «Del resto lo sappiamo che ci sono alternative migliorative, che i progetti in altri territori prevedono l’interramento», ricorda il vicesindaco di Limana.
All’incontro erano presenti anche i tecnici cui Limana si è affidata per gestire il progetto elettrodotto. L’ingegner Mantuano ha presentato le soluzioni tecniche che si possono adottare, l'avvocato Vettori ha invece evidenziato alcuni aspetti della procedura che non gli appaiono convincenti. «Terna non ha ancora presentato una valida alternativa al progetto, dettaglio che inficia tutto il procedimento», aggiunge Giovanni Campeol.
Anche Longarone ha presentato le sue criticità, che sono scritte anche nella delibera votata nell’ultimo consiglio comunale. «A noi va bene l’interramento fino a Desedan e lo spostamento dei tralicci nella sinistra Piave, operazione che libererebbe le frazioni di Dogna e Provagna dalla servitù. Ma siamo totalmente contrari al progetto che riguarda la stazione di Gardona: va interrata, così come le linee da Desedan a Gardona. Terna dice che non è possibile, ma ci incontreremo per parlarne».
Qualche apertura, secondo Padrin, c’è stata: «Ci siamo confrontati apertamente. La razionalizzazione delle linee va fatta, perché ci sono zone che hanno grosse problematiche, ma quello che chiediamo tutti è un intervento migliorativo».
Ora la commissione Via trarrà le sue conclusioni, ma non si esclude (anzi, i sindaci lo auspicano) che ci sia un altro confronto al tavolo tecnico prima che venga espresso il parere sul progetto in valutazione.
Alessia Forzin
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