LAMON. La scuola comunale a settembre non sarà pronta ma si andrà ancora all’asilo delle suore grazie a una precisa scelta delle religiose.
Lo stop dell’ufficio scolastico regionale all’apertura di una nuova sezione di scuola dell’infanzia a Lamon rivoluziona lo scenario che l’amministrazione profilava ai genitori dei bambini lo scorso mese. La notizia, che cambia tutto, è giunta in Comune il 14 giugno via lettera.
«Lo sviluppo della vicenda è stato diverso da quello che avevamo pensato. È diventata oggi una questione di comunità». Con queste parole il sindaco Vania Malacarne ha motivato l’incontro pubblico, mercoledì sera al Centro giovani, per aggiornare la cittadinanza riguardo all’apertura di un asilo statale nel territorio comunale.
La sala è piena di genitori. Nessuno mette in dubbio l’opportunità di attivare la scuola, ma il dibattito si accende comunque e dura fino a mezzanotte inoltrata: interrogativi a raffica, richieste di chiarezza, e solo qualche applauso per il sindaco impegnato a ricostruire i vari passaggi che hanno portato il Comune a rinunciare al suo progetto di asilo nei locali di proprietà comunale in via Rugna.«Adesso il Comune non può procedere. Non abbiamo più l’assegnazione della sezione: i lavori a Rugna sono interrotti per questo motivo», sostiene Malacarne. Tra i dubbi, vi è però una certezza: a settembre le suore della scuola paritaria garantiranno la regolare attività.
«Non c’è stata da parte delle religiose la comunicazione scritta all’ufficio scolastico regionale di voler cessare la scuola», spiega l’amministrazione dal palco. La lettera arrivata in Comune e firmata dalla direttrice dell’ufficio scolastico regionale, Daniela Beltrame, è fra la corrispondenza «verificabile con domanda di accesso agli atti». Nella missiva si comunica l’annullamento della sezione aggiuntiva di scuola dell’infanzia statale a Lamon motivando la decisione con il mancato verificarsi di tre condizioni giudicate essenziali: la dichiarazione formale della cessazione della scuola paritaria, la disponibilità di locali di proprietà del Comune idonei in sede di verifica da parte di ispettori, l’inserimento della scuola dell’infanzia nel dimensionamento della rete scolastica regionale.
Motivazioni riprese nella lettera inviata alle famiglie dei bambini il 15 giugno dal dirigente scolastico Alessandro Bee, una volta saputo che non sarebbe stata istituita la scuola statale. Il preside rimarca la possibilità di iscrivere i bambini sia a Sovramonte, dove c’è la scuola materna comunale, sia alla scuola paritaria di Lamon.
Il 16 giugno il Comune fa partire una lettera «al fine di rivedere la decisione dell’ufficio scolastico regionale. Non abbiamo ancora una risposta», afferma il sindaco.
Anna Minazzato
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