Un cippo riaccende il “dovere del ricordo”
A Busche ricordata l’uccisione di due partigiani, ribadito il “no” dell’Anpi al referendum costituzionale

CESIOMAGGIORE. Un’immagine cruda, scolpita sulla pietra da Aurelio De Paoli mostra i corpi riversi di Alvaro Bari e Giorgio Gherlenda, appena trucidati dopo essere stati prelevati dalla caserma Zannettelli dove, malgrado indicibili torture, si erano rifiutati di fare i nomi di partigiani del Primiero che avrebbero dovuto incontrare. Poco distanti i militari del plotone di esecuzione. I due giovani partigiani sarebbero stati poco dopo gettati nelle acque del Piave. Erano i mesi dell’occupazione tedesca in Italia durante la seconda guerra mondiale. Il cippo è stato inaugurato ieri mattina sul versante di Busche della vecchio ponte su iniziativa dell’Anpi con il sostegno dei Comuni di Feltre, Cesiomaggiore e Lentiai.
Una cerimonia partecipata, malgrado la pioggia, opportunamente spostata sotto la copertura di legno della vicina sede della pro loco di Busche per la parte dei discorsi ufficiali e della benedizione e conclusa con lo scoprimento del monumento quando il maltempo ha concesso una tregua. Un omaggio sentito e dovuto a due ragazzi che diedero la vita in nome della libertà.
L’appuntamento è servito alla sezione feltrina dell’Anpi anche per tornare sul tema del prossimo referendum, destinato – in caso di vittoria del sì – a modificare la seconda parte della costituzione con una riforma del ruolo del parlamento che ai partigiani va proprio di traverso, tanto più che intrecciata a doppio filo con la nuova legge elettorale che assegna al partito di maggioranza relativa un ruolo senza precedenti.
Il sindaco di Feltre, Paolo Perenzin, ha ribadito concetti già espressi in altre occasioni ufficiali: «Questo cippo dedicato a questi due partigiani uccisi rappresenta un pezzo di quello che è il dovere della memoria, perché dopo 70 anni si tende ad annacquare il ricordo e a relegarlo a fatto storico. Se dopo il sangue versato anche dai resistenti i padri fondatori hanno voluto scrivere la costituzione dando al parlamento un ruolo centrale avevano i loro motivi. Credo dobbiamo meditare». Alla cerimonia ha partecipato anche il vice sindaco di Lentiai, Paolo Dal Magro. Apprezzati i canti partigiani intonati dal coro Vece voci e tappa finale al monumento per il taglio del nastro.©RIPRODUZIONE RISERVATA
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