Le richieste di autonomia in Corso Italia
Manifestazione del Bard a Cortina domenica pomeriggio, striscioni e foto di chi «non ha mantenuto le promesse fatte»
di Marina Menardi
CORTINA. Hanno scelto Cortina, il Corso Italia affollato alla vigilia di Ferragosto, per portare l'attenzione sulla loro protesta contro il mancato accordo con il Governo per l'autonomia della provincia di Belluno.
Erano una quindicina ieri i rappresentanti del Bard (Belluno autonoma Regione Dolomiti) che hanno sfilato lungo Corso Italia, passerella dei Vip durante l'alta stagione ferragostana, con come capofila uno striscione con scritto: «Non prendeteci in giro: Belluno autonoma subito!».
I manifestanti che seguivano portavano dei cartelli con la foto dei vari rappresentanti del governo o del Partito democratico che avevano promesso l'autonomia della provincia di Belluno: De Menech, Bressa, Moretti, Letta, il premier Renzi, il ministro Boschi e tanti altri. Tutti accusati di non aver rispettato un accordo firmato dalle parti.
«Le facce di questi politici ci hanno promesso l'autonomia e non hanno mantenuto la promessa» tuona Andrea Bona. «La provincia di Belluno non esiste più. È diventata di secondo grado, ha un bilancio di 29 milioni di euro, contro 4 miliardi e mezzo delle province autonome di Trento e Bolzano. Ci siamo presentati alle elezioni regionali in virtù di un accordo con Guerrini, De Menech, Bressa per ottenere l'autonomia. Candidandoci ci siamo schierati, l'abbiamo fatto per perorare la nostra causa e non siamo pentiti. Abbiamo fatto quello che potevamo per ottenere il risultato, ma siamo stati traditi. La riforma costituzionale della Boschi distrugge le autonomie: spariranno le province e saranno notevolmente ridotti i poteri alle regioni. Il Bard voterà "no" al referendum».
«È una vergogna assoluta» rincara Alessandra Buzzo, presidente del movimento Bard. «La mia presenza alle regionali era legata a questo accordo completamente disatteso. Viviamo in un territorio meraviglioso, ma in estrema sofferenza, soprattutto per quanto riguarda la situazione sanitaria e i servizi».
I turisti sono un po' spiazzati da questo corteo con i flash mob: qualcuno pensa si tratti della annosa questione del passaggio in Alto Adige, qualcun altro di uno sciopero. La maggior parte tuttavia dà ragione ai manifestanti.
«Sono d'accordo con l'autonomia di Belluno - spiegano alcuni turisti di Padova - . Tutto il Veneto dovrebbe essere autonomo».
«Belluno autonoma? Perché no» è la dichiarazione di un ospite di Reggio Emilia. «Personalmente, sarei per dare un po' meno alle province autonome dell'Alto Adige».
Una coppia di ampezzani che passeggia sul Corso Italia, invece, non apprezza la manifestazione: «Questo corteo fa tristezza: non è nè il luogo, nè il momento adatto. Alla maggior parte della gente che c'è qui ora, non interessa niente di questo argomento, guarda esterrefatta, quasi infastidita».
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