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Rinascerà la chiesa di S. Martino

Erto, è uno dei simboli del disastro. L’annuncio del parroco: presto i lavori

di Fabiano Filippin
1 minuto di lettura

ERTO CASSO. L'annuncio è stato dato dal parroco, don Eugenio Biscontin, durante la prima cerimonia del mattino di ieri a Erto: a breve partiranno i lavori di ricostruzione della chiesetta di San Martino, uno dei simboli del disastro del Vajont.

Ieri si commemoravano i 53 anni dalla tragedia che distrusse Erto e Casso e Longarone e che, tra l'altro, si portò via l'antichissima chiesa del paese.

«L'iter è ormai avanzato ma vi invito a pregare perché si possa celebrare nella frazione di San Martino il prossimo anniversario», ha detto il presule rivolgendosi ai tanti residenti, superstiti e familiari delle vittime che, complice la giornata festiva, si erano dati appuntamento già al 9 del mattino per una delle numerose celebrazioni che hanno caratterizzato la giornata di ieri nei luoghi della tragedia del Vajont.

Poco dopo, nel cimitero di Erto, è stato il sindaco Fernando Carrara a confermare la possibilità di un imminente avvio del cantiere. «Anche la mia speranza è che il 9 ottobre 2017 si possa inaugurare la chiesa, scomparsa nel lago del Vajont insieme a gran parte dell'omonima borgata e dei suoi abitanti», ha commentato il primo cittadino.

Il progetto redatto dall'architetto Carla Sacchi ha trovato la sintesi fra le volontà dei residenti e dei sopravvissuti e i limiti imposti dalle norme edilizie e di tutela vigenti.

La condivisione dell'obiettivo e la collaborazione tra enti è stata molto elevata: la precedente amministrazione e quella attuale hanno dovuto far sedere attorno ad un tavolo il Parco delle Dolomiti friulane, la Soprintendenza per i beni ambientali e artistici, l'agenzia regionale Friuli Venezia Giulia Strade e la Curia vescovile. Scatta ora la ricerca di qualche sponsor per arricchire gli arredi e completare le rifiniture dell'opera.

«È una grande notizia per tutti noi perché l'edificio sacro era un biglietto da visita per chiunque arrivasse in valle dalla pianura», ha concluso il sindaco.

Per l'intera giornata di ieri tra Erto, Casso, Vajont e Longarone si sono susseguiti altri momenti laici e religiosi di ricordo della tragedia del 9 ottobre 1963. Il principale è stato quello delle 11.30 al Colomber, a picco sulla frana del monte Toc e la diga. Qui ieri erano presente centinaia di persone, comprese comitive di turisti. È tradizione che la funzione religiosa mattutina comune a tutte le famiglie della zona si tenga qui, nella chiesa dedicata a Sant'Antonio e ricostruita dopo la tragedia alla pari di quella di San Martino».

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