«Il futuro sta nell’integrazione con turismo e ristorazione»
ALPAGO. «Una giornata molto sentita anche nei numeri che ha espresso». Spenti i trattori e scesi a terra, i giovani imprenditori di Coldiretti manifestano idee molto chiare sull'importanza del...
ALPAGO. «Una giornata molto sentita anche nei numeri che ha espresso». Spenti i trattori e scesi a terra, i giovani imprenditori di Coldiretti manifestano idee molto chiare sull'importanza del ricambio generazionale che può garantire vita e sviluppo al settore agricolo bellunese.
Marco Casagrande, delegato Giovani Coldiretti Belluno e vice presidente regionale e Marco Vuerich, vice delegato, entrambi piccoli imprenditori, vedono nell'integrazione tra agricoltura e turismo una possibilità in più per sviluppare al meglio i due settori definendoli contigui: «Noi giovani vorremmo che ristorazione, turismo e agricoltura, coniugati insieme, servissero a dare un valore aggiunto all'offerta turistica, migliorandola e legando i nostri prodotti a circuiti di vendita diretti. La provincia di Belluno ha un patrimonio grandissimo di biodiversità, ben gestita, e noi siamo per un'agricoltura sostenibile che preservi le peculiarità del nostro territorio».
La difficoltà però non sono poche, neppure per i giovani, nonostante gli incentivi (ancora pochi) riservati a questa categoria. «È difficile trovare piccoli terreni, la legge regionale sulla 'banca della terra' avrebbe bisogno di una spinta», fa presente Casagrande, che coltiva ortaggi e piccoli frutti a Lentiai, «e la burocrazia ci complica la vita da morire, specie le documentazioni legate alla trasformazione del prodotto più ancora che alla sua produzione. Purtroppo da questo punto di vista le piccole aziende sono equiparate a quelle grandi e questo ci penalizza molto. È assolutamente necessaria una semplificazione che favorisca un avvicinamento all'agricoltura da parte dei giovani».
Uno dei punti di forza delle piccole aziende agroalimentari è rappresentato dal cento per cento di prodotto proprio. Per Vuerich, che in Alpago produce miele e salumi e alleva agnelli, «questa è una garanzia di tracciabilità e di qualità. Ora bisogna puntare sulla vendita diretta tramite per esempio le fiere e il mercato amico di Coldiretti». Il momento inoltre pare propizio. «Il numero di giovani agricoltori è in crescita nel Bellunese», aggiunge il giovane imprenditore, «ogni anno ci sono dai 30 ai 50 nuove richieste di insediamento».
La giornata provinciale del Ringraziamento agricolo serve anche a rinsaldare il legame tra chi la terra la abita e chi la coltiva, a giudicare dall'affluenza alla festa: «È bello vedere che la gente del posto partecipa, che nell'agricoltura vede un modo di curare e valorizzare il proprio territorio. Ed è importante anche per noi potersi confrontare con altri agricoltori e altre realtà produttive della provincia». (e.f.)
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