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Nasce sui social la catena della solidarietà

Grazie al buon cuore dei feltrini una coppia ha portato in Umbria bancali di merce e un camper

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FELTRE. Carmen è una donna di mezza età come tante, da anni lavora in una palestra di Feltre. Ma diversamente dalle altre, ha una caratteristica che la contraddistingue: la determinazione a fare del bene. Così quando hanno iniziato a circolare le notizie sulle condizioni in cui erano costretti a vivere i terremotati dell'Umbria, ha preso subito l'iniziativa per arrivare fin dove non avrebbe pensato. «Attraverso Facebook ho conosciuto un gruppo di volontari a Norcia coordinati da Emanuele Battilocchi, che ha preso in gestione un capannone dove vengono accatastati e smistati tutti i pacchi di offerte», racconta, «dopo aver ricevuto le dovute rassicurazioni da parte dei Carabinieri sulla loro attendibilità, sono partita con mio marito durante il ponte dell'Immacolata per consegnare quanto raccolto grazie al buon cuore dei feltrini».

Scesi con il camper dopo averlo scaricato dagli scatoloni pieni di ogni bene, si sono spostati in un parcheggio dove hanno incontrato altri quattro camperisti veneti. È la solidarietà delle case mobili. «Abbiamo deciso di restare a pranzo per condividere un po' di lavoro e per entrare in contatto con queste persone. Ma non appena ci siamo resi conto della situazione, che ci è entrata dritta nel cuore, abbiamo capito che non potevamo non tornare ad aiutarli», questa volta con le dovute accortezze. «Il vero dramma di paesi come Norcia è che non ci sono supermercati nelle vicinanze», racconta Carmen, «due negozi hanno riaperto per grazia qualche giorno fa, ma fino a prima i terremotati non sapevano nemmeno dove trovare da mangiare».

La seconda partenza, quella con il bancale dell'agraria, c'è stata dopo Natale. Assieme c'era la grossa spesa alimentare del gruppo cattolico Montfort, otto scatoloni della Sportful con biancheria intima sportiva e maglie tecniche, cartoni di latte e forme di formaggio di Lattebusche. «Siamo rimasti per quattro giorni e abbiamo deciso di condividere con loro anche il Capodanno, perché ci hanno chiesto espressamente di star loro vicini».

L'ultimo dono alla famiglia di Roberta, forse il più grande, è stata una roulotte. «L'hanno portata giù il 6 gennaio due ragazzi di Trento che hanno fatto a turno. Ci è stata affidata da una famiglia feltrina senza chiedere in cambio nemmeno un centesimo». Con le donazioni economiche abbinate, alle quali ha contribuito anche l'atletica Fonzaso, è stato possibile pagare il trasporto e il passaggio di proprietà del mezzo, oltre che altri viveri, coperte, detersivi, insomma tutto quel che manca. C'è stata anche la mano di Cristina Fustinoni, titolare di una concessionaria di camper di Bergamo che sta facendo un grossissimo lavoro con terremotati, soprattutto coordinando gruppi di aiuto su Facebook. «Torneremo presto», annuncia Carmen, «quelle persone sono terremotate dentro, hanno bisogno di essere aiutate». (f.v.)

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