In evidenza
Sezioni
Magazine
Annunci
Quotidiani GNN
Comuni

Neve e terremoto, al lavoro i volontari bellunesi

Ad accoglierli a Fiastra, provincia di Macerata, non c'erano solo due metri di neve sulle strade. Il terremoto ha salutato l’arrivo di Alessandro Lazzarini, Luca Smaniotto e Marco Da Campo

di Valentina Voi
2 minuti di lettura

BELLUNO. Ad accoglierli a Fiastra, provincia di Macerata, non c'erano solo due metri di neve sulle strade. Il terremoto ha salutato l’arrivo di Alessandro Lazzarini, Luca Smaniotto e Marco Da Campo, i tre volontari partiti da Voltago Agordino alla volta del centro Italia per aiutare nell’emergenza neve. Al loro arrivo, ieri mattina, si sono trovati di fronte un paese letteralmente sommerso da un manto bianco.

«Per arrivare a destinazione abbiamo dovuto sgomberare la strada» spiega Lazzarini, che coordina il gruppo, «usando una fresa da cento cavalli. Qui non c’è più nessuna via di comunicazione aperta, è tutto coperto da due metri di neve».

È un compito impegnativo quello affidato ai volontari agordini: spostare una tale quantità di materiale significa mettere a dura prova i macchinari utilizzati e la coltre gelata si fa via via più compatta mano a mano che si avanza. Lo sanno bene i bellunesi, che non più di tre inverni fa si sono trovati a dover gestire una nevicata record. Ma non c’era il terremoto, che proprio ieri è tornato a fare visita a delle popolazioni già duramente provate.

[[(MediaPublishingQueue2014v1) Emergenza neve a Macerata, i volontari partono da Voltago Agordino]]

«Non abbiamo sentito la prima scossa» spiega Lazzarini, «perché eravamo ancora in viaggio. Ma i residenti l’hanno sentita bene». Il gruppo partito da Voltago fa parte del gruppo comunale di Protezione civile. A coordinare il loro lavoro è la Regione Veneto tramite la sala operativa regionale. Le macchine operatrici sono state caricate su un mezzo della Protezione civile di Padova e nella notte tra martedì e mercoledì il gruppo è partito alla volta del centro Italia.

Arrivare sul posto, però, è stato più complicato del previsto: gli ultimi dieci chilometri prima dell'abitato di Fiastra, destinazione finale della delegazione agordina, erano completamente bloccati da un massiccio strato di neve e i volontari si sono dovuti fare strada con la fresa sfruttando l'agilità del pick-up 4x4. «Avevamo anche un camion rimorchio ma non è potuto intervenire» continua Lazzarini.

Appena giunti a destinazione i volontari hanno dovuto fare i conti con una doppia emergenza: quella della neve e quella del terremoto. «Abbiamo subito incontrato il sindaco» aggiunge il coordinatore, «nel paese ci sarebbero circa 700 abitanti ma ne sono rimasti solo 200. Le priorità sono quelle di liberare le strade, completamente sommerse dalla neve, e liberare alcune persone rimaste chiuse in un centro anziani. Non sappiamo quanto ci dovremo fermare».

Macerata, la fresa dei volontari bellunesi si fa strada nella neve

Un ingegnere, un pensionato, un autista. Persone comuni con un cuore grande e tanta voglia di aiutare. Altre squadre di volontari potrebbero presto partire per le zone terremotate e sommerse dalla neve dato che la situazione è sempre più critica. «È un susseguirsi continuo di novità» spiega Orazio D'Incà, coordinatore Ana Protezione civile, «potrebbe esserci bisogno di aiuto per spalare neve ma con queste nuove scosse la situazione continua a mutare».

Anche i vigili del fuoco hanno deciso di aggiungersi agli aiuti inviati dal Bellunese. Nel pomeriggio di ieri sono partiti da Belluno quattro vigili del fuoco con un gatto delle nevi caricato su un camion e un mezzo fuoristrada. La loro meta è Macerata.

Una solidarietà di cui i bellunesi sono orgogliosi. «Il Veneto è sempre in prima linea» commenta l'assessore regionale alla Protezione Civile Gianpaolo Bottacin.

I commenti dei lettori