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Retata all’alba del G20, fermato un feltrino

Fabio Vettorel era volato ad Amburgo per partecipare alla manifestazione. La madre: «È stato prelevato dalla polizia dal campeggio dove aveva dormito»

Francesca Valente
2 minuti di lettura

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FELTRE. C’era anche un giovane feltrino in mezzo alla folla di manifestanti che si sono dati appuntamento giovedì sera per prepararsi alla mobilitazione contro il G20, che si è tenuto ad Amburgo tra ieri e venerdì. C’era, perché Fabio Vettorel, 18 anni di Belluno ma residente a Feltre, non ha fatto nemmeno in tempo a svegliarsi il venerdì mattina per prepararsi al corteo di protesta che è stato fermato dalla polizia tedesca assieme ad altri con cui aveva dormito in un campeggio.

Le ipotesi si rincorrono, ma è probabile che fosse finito a dormire proprio in uno di quei campeggi non autorizzati. A raccontare la vicenda è Jamila Baroni, madre di Fabio che con calma e lucidità ricostruisce l’avvenuto. «È partito giovedì sera dall’aeroporto di Treviso ed è atterrato, in ritardo, direttamente ad Amburgo. Mi ha mandato un messaggio attorno alle 23 dicendomi che era arrivato e che andava tutto bene. Però alle 13 di ieri (venerdì, ndr) mi è arrivato un messaggio in segreteria di una ragazza a cui lui aveva detto di contattarmi per riferirmi che Fabio non poteva rispondere al telefono, che stava bene e di chiamare il Gruppo di supporto legale», un pool di avvocati che si occupano di dare sostegno a partecipanti a manifestazioni analoghe.

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«Mi hanno confermato che era stato fermato dalle forze dell’ordine e mi hanno subito rassicurata dicendomi che sta bene, che per me era la cosa più importante da sapere. La loro ipotesi è che sia stato preso di mattina presto, probabilmente durante lo sgombero di quell’area, quindi non durante il corteo».

Ora Fabio si trova in un centro di concentramento ad Harburg, un quartiere fuori dal centro di Amburgo, assieme ad altre decine di giovani fermati nelle scorse ore dalla polizia (le testate nazionali e internazionali parlavano ieri di quasi un centinaio di fermati). Non può avere contatti con nessuno, il telefono gli è stato sequestrato e lo stato di fermo durerà 48 ore, quindi fino a questa mattina. Poi sta alle forze di polizia decidere se imputargli qualche infrazione oppure se rilasciarlo. Le ultime indiscrezioni parlano di intoppi burocratici che potrebbero prolungare il fermo. «Ancora non abbiamo spiegazioni dell’avvenuto, ma pare sia stato un fermo non violento. Dovrebbero rilasciarlo senza conseguenze».

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Fabio studiava al liceo artistico ed era fra i sostenitori in lista alla candidatura di Elder Rambaldi come sindaco di Belluno per il Partito comunista dei lavoratori. «Fabio mi ha insegnato che voler bene a qualcuno è rispettare le sue idee», racconta Jamila con orgoglio, «sapere che sta bene per me vale più di tutto. Ha da sempre una grandissima sensibilità verso le ingiustizie, che cerca di combattere in tutti i modi che gli appartengono. Posso non condividere il modo, ma lo sosterrò sempre nelle sue battaglie».

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