«Uniamoci sugli obiettivi per il futuro del territorio»
BELLUNO. Referendum, Veneto strade, legge 25 per attuare la specificità della Provincia. Non c’è neanche il tempo per festeggiare, per Roberto Padrin, eletto ieri alla guida di Palazzo Piloni. Il...
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BELLUNO. Referendum, Veneto strade, legge 25 per attuare la specificità della Provincia. Non c’è neanche il tempo per festeggiare, per Roberto Padrin, eletto ieri alla guida di Palazzo Piloni. Il nuovo presidente ha davanti a sé tre scadenze importanti da rispettare.
«Mi sento una bella responsabilità, perché ho ricevuto un mandato importante da parte dei miei colleghi sindaci. Un mandato che mi impone di lavorare fin da subito», spiega dopo aver inserito la scheda nell’urna. «La prima scadenza, impellente, è quella del referendum consultivo del 22 ottobre. Innanzitutto è doveroso un ringraziamento a Serenella Bogana, per l’impegno che ha messo in queste ultime settimane per riuscire a ottenere l’abbinamento con la consultazione regionale. Il referendum per i bellunesi rappresenta un momento importante per far sentire la propria voce, anche dando appoggio al referendum veneto, al fine di farci riconoscere quella specificità che ancora non si è riusciti ad attuare. Martedì nella prima riunione di maggioranza che convocherò decideremo come muoverci da qui in avanti: il tempo è pochissimo e dobbiamo riuscire a trasmettere un messaggio corretto ai bellunesi chiamati alle urne il 22 ottobre».
Poi c’è Veneto strade. Anche questa una questione urgente, perché il 2018 è alle porte e la Provincia attende ancora i 5 milioni di euro dal fondo speciale Anas, soldi che permetteranno di coprire i costi per la gestione delle strade per il 2017. Ma giovedì c’è anche l’assemblea dei soci che dovrebbe far luce sul destino della società. Un passaggio fondamentale, anche per il Bellunese.
Infine la legge 25, per la specificità della Provincia: «Dobbiamo riprendere in mano il discorso con la Regione, con l’obiettivo di ridare alla Provincia le competenze cui non vogliamo rinunciare», annuncia il neo presidente.
Ma, soprattutto, Padrin mira a ricompattare il Bellunese, che sulla scelta del nuovo presidente della Provincia si è frantumato. Sono saltati accordi, patti non scritti, equilibri che i sindaci avevano costruito tre anni fa, ai tempi della prima elezione post riforma Delrio. Padrin intende «coinvolgere maggiormente gli amministratori di tutto il nostro territorio. Convocherò un’assemblea al mese e ci saranno maggiori confronti sulle tematiche più importanti», assicura. «È fondamentale unire le forze, a tutti i livelli, e avere una strategia comune. In questa provincia ci vuole unitarietà, sui programmi».
Quello di Padrin sarà svelato oggi, post insediamento del presidente. Che chiude con i ringraziamenti «a tutti gli amministratori che mi hanno sostenuto fin dall’inizio, anche in un percorso che è stato travagliato» e una rassicurazione, rivolta ai cittadini che lo hanno eletto sindaco nel 2014: «Prima di tutto sono sindaco, il mio impegno per Longarone e la sua comunità non verrà meno anche se sono il presidente della Provincia». (a.f.)
«Mi sento una bella responsabilità, perché ho ricevuto un mandato importante da parte dei miei colleghi sindaci. Un mandato che mi impone di lavorare fin da subito», spiega dopo aver inserito la scheda nell’urna. «La prima scadenza, impellente, è quella del referendum consultivo del 22 ottobre. Innanzitutto è doveroso un ringraziamento a Serenella Bogana, per l’impegno che ha messo in queste ultime settimane per riuscire a ottenere l’abbinamento con la consultazione regionale. Il referendum per i bellunesi rappresenta un momento importante per far sentire la propria voce, anche dando appoggio al referendum veneto, al fine di farci riconoscere quella specificità che ancora non si è riusciti ad attuare. Martedì nella prima riunione di maggioranza che convocherò decideremo come muoverci da qui in avanti: il tempo è pochissimo e dobbiamo riuscire a trasmettere un messaggio corretto ai bellunesi chiamati alle urne il 22 ottobre».
Poi c’è Veneto strade. Anche questa una questione urgente, perché il 2018 è alle porte e la Provincia attende ancora i 5 milioni di euro dal fondo speciale Anas, soldi che permetteranno di coprire i costi per la gestione delle strade per il 2017. Ma giovedì c’è anche l’assemblea dei soci che dovrebbe far luce sul destino della società. Un passaggio fondamentale, anche per il Bellunese.
Infine la legge 25, per la specificità della Provincia: «Dobbiamo riprendere in mano il discorso con la Regione, con l’obiettivo di ridare alla Provincia le competenze cui non vogliamo rinunciare», annuncia il neo presidente.
Ma, soprattutto, Padrin mira a ricompattare il Bellunese, che sulla scelta del nuovo presidente della Provincia si è frantumato. Sono saltati accordi, patti non scritti, equilibri che i sindaci avevano costruito tre anni fa, ai tempi della prima elezione post riforma Delrio. Padrin intende «coinvolgere maggiormente gli amministratori di tutto il nostro territorio. Convocherò un’assemblea al mese e ci saranno maggiori confronti sulle tematiche più importanti», assicura. «È fondamentale unire le forze, a tutti i livelli, e avere una strategia comune. In questa provincia ci vuole unitarietà, sui programmi».
Quello di Padrin sarà svelato oggi, post insediamento del presidente. Che chiude con i ringraziamenti «a tutti gli amministratori che mi hanno sostenuto fin dall’inizio, anche in un percorso che è stato travagliato» e una rassicurazione, rivolta ai cittadini che lo hanno eletto sindaco nel 2014: «Prima di tutto sono sindaco, il mio impegno per Longarone e la sua comunità non verrà meno anche se sono il presidente della Provincia». (a.f.)
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