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Referendum, la Regione ha deliberato

Approvata in giunta l’intesa con la Provincia. Padrin: «Costituiremo un comitato per la campagna»

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BELLUNO. Anche la politica ha fatto la sua parte. Ieri la giunta regionale ha deliberato che il referendum per l’autonomia del Veneto e quello indetto dalla Provincia di Belluno saranno abbinati. Si terranno entrambi il 22 ottobre. Ai seggi, dunque, i cittadini bellunesi riceveranno due schede: una per la consultazione veneta, l’altra (di colore rosa) per quella indetta dalla Provincia di Belluno.

Mancava solo un passaggio politico per chiudere il percorso che ha portato all’election day. Ieri la giunta del presidente Zaia ha approvato uno schema di Intesa tra la Regione e la Provincia di Belluno per definire e disciplinare gli aspetti organizzativi e di gestione relativamente agli adempimenti comuni. Lo schema di Intesa, che ora dovrà essere sottoscritto dai due presidenti, contiene i punti principali di accordo tra le due amministrazioni, fermo restando che le due consultazioni rimangono tra loro autonome ed indipendenti. Inoltre per quanto riguarda il referendum bellunese, visto che è stato indetto dalla Provincia spetta a Palazzo Piloni l’organizzazione dell’intero procedimento, ed è a carico della Provincia (per legge) il relativo onere economico, fatte salve le spese dovute per gli adempimenti comuni (ad esempio il compenso per i componenti dei seggi).

«È la notizia che aspettavamo, tutto procede come deve», commenta il presidente della Provincia Roberto Padrin. Il quale ieri ha riunito per la prima volta la maggioranza del consiglio. «Stiamo definendo la composizione di un comitato che si occuperà della campagna referendaria», continua Padrin. «Si tratterà di un gruppo di tecnici che dovrà riuscire a trasmettere il giusto messaggio ai nostri cittadini». L’obiettivo è portare le persone alle urne, perché sia raggiunto è necessario spiegare alla popolazione cosa va a votare e cosa comporterà un sì o un no sulla scheda.

I tempi sono stretti, mancano poco più di cinque settimane al 22 ottobre. Il lavoro sul referendum sarà presentato a tutti i portatori di interesse il 26 settembre. Lo stesso giorno è in programma il consiglio provinciale.

Intanto il Corecom (Comitato regionale per le comunicazioni) ha deliberato quali sono i comitati referendari regionali che potranno fare accesso alle tribune elettorali e ai messaggi autogestiti messi a disposizione da televisioni e radio fino al 20 ottobre. “Dasoli”, presentato un mese fa da Franco Roccon, è l’unico comitato referendario bellunese per il “sì” su ventuno partecipanti regionali, di cui due per il “no” e due per l’astensione. «Un buon risultato del “sì” non vuol dire essere contro la Regione Veneto, ma rimarcare le reali difficoltà del vivere in montagna e le reali necessità di dare maggiori risposte in termini di servizi, siano essi regionali o statali», spiega Roccon.

Alessia Forzin

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