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Cortina e Valle dicono no alla “terza via”

Ghedina ribadisce la necessità di un percorso breve per i turisti, Hofer attende il passaggio in consiglio comunale

di Alessandra Segafreddo
2 minuti di lettura
CORTINA. Il sindaco di Cortina non firmerà la proposta del treno lanciata in Magnifica Comunità di Cadore. Anche il primo cittadino di Valle è contraria alla proposta, ma chiederà un parere al consiglio comunale.

Mercoledì sera in Magnifica si sono riuniti alcuni sindaci della valle del Boite, val d’Ansiei e centro Cadore, convocati dal presidente Renzo Bortolot. I primi cittadini hanno deciso di consegnare all’assessore regionale ai Trasporti, Elisa De Berti, una relazione con una terza ipotesi di linea ferroviaria.

La Regione Veneto aveva presentato al territorio due soluzioni: il tracciato ferroviario della Val Boite che ha una lunghezza di 33 km, un tempo di percorrenza stimato in 40 minuti, cinque fermate (Valle – Vodo – Borca – San Vito – Cortina) e un investimento previsto di 710 milioni di euro (al netto di Iva ed espropri). Il percorso della Val d’Ansiei che è lungo invece 48 km, serviranno 58 minuti per effettuarlo, avrà sette fermate (Domegge – Lozzo – Cima Gogna – Auronzo – Tre Cime – San Marco – Cortina), per un investimento di 745 milioni.

L’alternativa sulla quale Bortolot sta cercando di raccogliere le firme dei sindaci prevede invece, per un costo di 835 milioni di euro, che il treno parta da Calalzo ed arrivi ad Auronzo toccando Domegge, Lozzo, Cima Gogna, Auronzo, Val Marzon (Tre Cime) e Palus San Marco. Da qui dovrebbe collegarsi a San Vito con un tratto in galleria tra Sorapis e Marmarole e da San Vito arriverebbe quindi a Cortina.

Gianpietro Ghedina, sindaco di Cortina, non firmerà questa richiesta. «Come ho detto fin da subito» spiega il primo cittadino ampezzano, «il treno secondo noi deve passare per la valle del Boite. È il tracciato più veloce e meno costoso, e che garantirà di portare qui i turisti da Venezia. La linea ferroviaria deve essere vista come una sorta di metropolitana di superficie e l’utilizzo del treno deve essere competitivo all’utilizzo dell’auto. È impensabile che chi voglia raggiungere Cortina da Calalzo si faccia il giro per Auronzo, arrivi a San Vito e poi a Cortina. Io apprezzo lo sforzo fatto di voler trovare una scelta condivisa, ma secondo me tra le due proposte della Regione si deve puntare su quella più realizzabile, più economica, e che avrà un bacino di utenza maggiore. Ritengo che se il treno passerà per la valle del Boite, come mi auguro decida la Regione, ne guadagneranno anche i Comuni affacciati sul torrente. Cortina farà da traino con i Mondiali del 2021 per un incremento turistico e dopo, con l’arrivo della ferrovia, questo incremento potrà crescere».

Contraria alla terza ipotesi anche Marianna Hofer, sindaco di Valle. «Io personalmente credo che sia la proposta meno attuabile di tutte quelle che abbiamo sul tavolo» premette Hofer, «e non mi trova assolutamente d’accordo. Per me il treno dovrebbe passare per la valle del Boite che è la scelta più economica a e sostenibile. Non voglio fare la voce fuori dal coro e apprezzo lo sforzo di voler condividere una scelta. Ma credo che la proposta che si vorrà consegnare alla Regione sia la meno credibile di tutte. Non voglio assumere questa decisione da sola, pertanto porterò il tema in consiglio comunale e agirò in base a come verrà deliberato in seduta».

Slitta pertanto la consegna del documento all’assessore De Berti. Inizialmente si voleva consegnare la relazione domani sul Vajont, ma si è deciso di attendere e fissare un appuntamento a Venezia.

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