«La Divisione Pelletteria resterà nostra»
Il Gruppo Fedon: «Scorporo necessario per raggiungere gli ambiziosi obiettivi che ci siamo preposti»
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LONGARONE. «Sì la Divisione Pelletteria sarà scorporata dal resto dell’azienda, ma il nuovo soggetto giuridicio sarà totalmente controllato dalla Giorgio Fedon & Figli».
L’azienda longaronese vuole mettere i puntini sulle “i” dopo le notizie che l’hanno interessata nelle ultime settimane, partendo proprio da quella che interessa il ramo della pelle: «Abbiamo allo studio», sottolineano dall’azienda con un comunicato, «un progetto di scorporo della Divisione Pelletteria, che ha l’obiettivo di far confluire in un nuovo soggetto giuridico, controllato al 100% dalla Giorgio Fedon & Figli, tutti i relativi asset, senza alcuna modifica del perimetro di consolidamento delle attività del gruppo. Peraltro», si sottolinea, «la proprietà del brand Fedon resterà nell’esclusiLava disponibilità della Giorgio Fedon & Figli Spa. Tale progetto sarà sottoposto all’approvazione del Cda prima della fine dell’anno».
«Non vi è alcuna volontà di cedere a terze parti, il controllo del business pelletteria», proseguono dalla “Giorgio Fedon & Figli”. «L’obiettivo è viceversa proseguire nel piano di sviluppo di tale attività, dando a essa una veste societaria ad hoc, dotata dell’autonomia e dei mezzi finanziari necessari a conseguire gli ambiziosi obiettivi previsti nel prossimo triennio».
Nell’ambito di tale progetto, la società ha deciso di affidare in outsourcing la sola gestione del magazzino prodotti finiti della sola “Divisione Pelletteria”: «Tale decisione muove dalla volontà di affidare a un operatore di logistica altamente specializzato tutte le attività di ricevimento, movimentazione e spedizione degli articoli di pelletteria sia verso i clienti wholesale, sia alla rete di negozi monomarca Fedon che alla fine del 2017 saranno 27, distribuiti tra Italia, Spagna, Francia e Hong Kong. Peraltro, si sottolinea che ancora nel 2005 il magazzino degli astucci destinati ai grandi fabbricanti dell’ottica era stato affidato a una terza parte che opera tuttora con piena soddisfazione di tutti i soggetti interessati».
Nessun problema per i lavoratori: «Abbiamo informato il sindacato di tale decisione lo scorso 4 ottobre, quando questa era già stata assunta. In tal senso, ferma restando l’ovvietà che è la sola società a decidere la propria strategia, la stessa ha comunicato al sindacato che il personale coinvolto in tale operazione, 12 addetti in tutto tra magazzino e controllo qualità, sarà interamente ricollocato all’interno dell’impresa, nel medesimo sito e, in gran parte, in analoghe mansioni. Al sindacato abbiamo anche spiegato la questione più generale del progetto di scorporo della Divisione Pelletteria che riguarda circa 15 addetti che operano nelle vendite Wholesale e Retail, nel marketing e sviluppo prodotto, nella comunicazione e nel customer service, chiarendo che anche questa operazione non avrà alcun impatto sull’occupazione».
«Resta aperto», proseguono dall’azienda, «un tavolo di lavoro con il sindacato che ha come oggetto diversi temi importanti ai quali si è lavorato nei mesi scorsi. Tra gli argomenti vi sono il nuovo contratto di secondo livello e il premio di risultato relativo al 2016 da corrispondere entro la fine dell’anno. Allo stesso tavolo e con l’intervento dei sindacati del commercio sarà discusso anche il tema dell’armonizzazione contrattuale per gli addetti della Divisione Pelletteria, che passeranno dal contratto industria al contratto commercio per effetto dello scorporo di cui si è detto.
Infine, «la Società esprime il proprio rammarico per la diffusione di notizie false o quanto meno inesatte che possono nuocere sia agli investitori che alla Società medesima e, in ultima analisi, a danno di tutti i lavoratori. In tal senso, la Società si riserva ogni azione necessaria a tutelare la propria immagine nelle sedi più opportune».
L’azienda longaronese vuole mettere i puntini sulle “i” dopo le notizie che l’hanno interessata nelle ultime settimane, partendo proprio da quella che interessa il ramo della pelle: «Abbiamo allo studio», sottolineano dall’azienda con un comunicato, «un progetto di scorporo della Divisione Pelletteria, che ha l’obiettivo di far confluire in un nuovo soggetto giuridico, controllato al 100% dalla Giorgio Fedon & Figli, tutti i relativi asset, senza alcuna modifica del perimetro di consolidamento delle attività del gruppo. Peraltro», si sottolinea, «la proprietà del brand Fedon resterà nell’esclusiLava disponibilità della Giorgio Fedon & Figli Spa. Tale progetto sarà sottoposto all’approvazione del Cda prima della fine dell’anno».
«Non vi è alcuna volontà di cedere a terze parti, il controllo del business pelletteria», proseguono dalla “Giorgio Fedon & Figli”. «L’obiettivo è viceversa proseguire nel piano di sviluppo di tale attività, dando a essa una veste societaria ad hoc, dotata dell’autonomia e dei mezzi finanziari necessari a conseguire gli ambiziosi obiettivi previsti nel prossimo triennio».
Nell’ambito di tale progetto, la società ha deciso di affidare in outsourcing la sola gestione del magazzino prodotti finiti della sola “Divisione Pelletteria”: «Tale decisione muove dalla volontà di affidare a un operatore di logistica altamente specializzato tutte le attività di ricevimento, movimentazione e spedizione degli articoli di pelletteria sia verso i clienti wholesale, sia alla rete di negozi monomarca Fedon che alla fine del 2017 saranno 27, distribuiti tra Italia, Spagna, Francia e Hong Kong. Peraltro, si sottolinea che ancora nel 2005 il magazzino degli astucci destinati ai grandi fabbricanti dell’ottica era stato affidato a una terza parte che opera tuttora con piena soddisfazione di tutti i soggetti interessati».
Nessun problema per i lavoratori: «Abbiamo informato il sindacato di tale decisione lo scorso 4 ottobre, quando questa era già stata assunta. In tal senso, ferma restando l’ovvietà che è la sola società a decidere la propria strategia, la stessa ha comunicato al sindacato che il personale coinvolto in tale operazione, 12 addetti in tutto tra magazzino e controllo qualità, sarà interamente ricollocato all’interno dell’impresa, nel medesimo sito e, in gran parte, in analoghe mansioni. Al sindacato abbiamo anche spiegato la questione più generale del progetto di scorporo della Divisione Pelletteria che riguarda circa 15 addetti che operano nelle vendite Wholesale e Retail, nel marketing e sviluppo prodotto, nella comunicazione e nel customer service, chiarendo che anche questa operazione non avrà alcun impatto sull’occupazione».
«Resta aperto», proseguono dall’azienda, «un tavolo di lavoro con il sindacato che ha come oggetto diversi temi importanti ai quali si è lavorato nei mesi scorsi. Tra gli argomenti vi sono il nuovo contratto di secondo livello e il premio di risultato relativo al 2016 da corrispondere entro la fine dell’anno. Allo stesso tavolo e con l’intervento dei sindacati del commercio sarà discusso anche il tema dell’armonizzazione contrattuale per gli addetti della Divisione Pelletteria, che passeranno dal contratto industria al contratto commercio per effetto dello scorporo di cui si è detto.
Infine, «la Società esprime il proprio rammarico per la diffusione di notizie false o quanto meno inesatte che possono nuocere sia agli investitori che alla Società medesima e, in ultima analisi, a danno di tutti i lavoratori. In tal senso, la Società si riserva ogni azione necessaria a tutelare la propria immagine nelle sedi più opportune».
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