«Tanto politichese», sintetizzano i ragazzi di Acqua Bene Comune. «Abbiamo sentito parlare del grande lavoro fatto e di buone intenzioni, ma nulla di concreto e chiaro rispetto alla nostra richiesta, ovvero cosa ha intenzione di fare il Governo rispetto alla truffa degli incentivi al mini-idroelettrico». Dunque il presidio in programma venerdì dalle 18 è confermatissimo. «E vorremmo che quella sera gli esponenti del Pd bellunese arrivassero con una risposta. In fondo la nostra è una domanda semplice», spiega Nico Paulon, del Comitato.
Ma facciamo un passo indietro. Acqua Bene Comune sta proseguendo la campagna “Adesso basta incentivi”, che mira a ottenere dal Governo la cancellazione degli incentivi sul mini-idroelettrico. Sarebbe, questo, l’unico modo per fermare la costruzione di nuovi impianti, perché senza incentivi statali le centraline sotto il megaWatt di potenza non sarebbero affatto remunerative per gli imprenditori. «Otterremmo, così, una moratoria di fatto», spiega Paulon.
Gli incentivi scadono alla fine del 2017 e il Governo deve decidere se rinnovarli, ridurli o eliminarli. Acqua Bene Comune punta sul terzo verbo e ha sollecitato il parlamentare De Menech, «anello di collegamento fra il territorio e le istituzioni romane», a spiegare che intenzioni hanno nella capitale. «Ci è stato comunicato quello che è stato fatto dal Pd del territorio, ma a noi interessa sapere quello che vuole fare il Governo», ribadisce Paulon.
Il Pd locale, per esempio, ha portato all’attenzione nazionale il tema, con Irma Visalli (responsabile ambiente del Pd veneto) favorevole a cancellare gli incentivi considerando la specificità della provincia di Belluno. Anche De Menech ha evidenziato che «il sistema degli incentivi ha delle distorsioni», ma alla richiesta se saranno cancellati ha spiegato che «il tema è complesso e sarà uno degli argomenti da affrontare nella prossima legislatura».
«Forse non si è capito che non c’è più tempo», sbotta Paulon. «Mentre si sta qui a discutere, i progetti per le nuove centrali vanno avanti». Confermato, dunque, il presidio di venerdì: «È impossibile che il Governo non stia discutendo di una cosa che scade fra due mesi. Ci dicano cosa intendono fare», conclude Paulon. «Noi siamo stanchi delle chiacchiere e delle buone intenzioni. Ci auguriamo che venerdì gli esponenti del Pd vengano a portarci la posizione del Governo, con sincerità e trasparenza. Non si può più aspettare». Acqua bene comune è alla battaglia finale. E vuole risposte chiare. (a.f.)
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