In evidenza
Sezioni
Magazine
Annunci
Quotidiani GNN
Comuni

Tensione sempre più alta in attesa del voto del 22

SAPPADA. I parlamentari friulani di quasi tutti i partiti hanno confermato nelle ultime ore che mercoledì prossimo esigeranno il voto della Camera sul caso Sappada. E che loro, ovviamente, voteranno...

di Francesco Dal Mas
1 minuto di lettura
SAPPADA. I parlamentari friulani di quasi tutti i partiti hanno confermato nelle ultime ore che mercoledì prossimo esigeranno il voto della Camera sul caso Sappada. E che loro, ovviamente, voteranno sì. I loro colleghi veneti che si sono schierati per il no, invece, si stanno rassegnando, perché la Commissione Affari Costituzionali ha concesso solo una settimana al Consiglio regionale del Veneto per poter esprimere un parere che, tra l’altro, non viene ritenuto indispensabile, perché il percorso fatto finora, cioè la mozione approvata a Venezia nel 2012, è stato considerato completo e in linea con il dettato dell’articolo 132 della Costituzione.

La sensazione di queste ore, tra i referendari di Sappada, è che la vittoria sia a portata di mano, però – ripetono come Trapattoni – “non dire gatto se non ce l’hai nel sacco”.

Ai piedi del Monte Peralba, infatti, i contrari al distacco dal Veneto rilanciano tutta una serie di obiezioni: dai minori contributi per gli agricoltori in Friuli Venezia Giulia rispetto a quanto avviene nel Veneto, al rischio, per gli studenti, di perdere la tariffazione ridotta per il trasporto pubblico, come avviene oggi in provincia di Belluno.

Le polemiche sono destinate ad incrociarsi, con maggiore veemenza, nei prossimi gironi, cioè man mano che si avvicina la data del nuovo appuntamento con l’aula dei deputati.

Intanto, Elena Donazzan, assessore regionale di Forza Italia, fa sapere di essere stata l’unica a votare contro il trasloco di Sappada in Friuli Venezia Giulia. Quando, il 28 giugno 2012, il Consiglio regionale del Veneto ha votato una mozione sul passaggio del Comune di Sappada dal Veneto al Friuli Venezia Giulia, si sono registrati infatti 43 voti su 60 aventi diritto, di cui 42 a favore e uno solo contrario, proprio quello della Donazzan.

A ricordarlo è lo stesso assessore, che ora registra: «Con favore che tutti la pensano come me», e ringrazia: «Il capogruppo di Forza Italia alla Camera dei Deputati, Renato Brunetta, perché ha riaperto la questione ponendo il Consiglio regionale nelle condizioni di rivedere la propria posizione di cinque anni fa».

Un fatto importante, questo, anche per Simonetta Rubinato, deputato veneto del Partito Democratico, secondo la quale se passerà il voto su Sappada nelle condizioni attuali, la legge rischia di essere oggetto di ricorso alla Corte Costituzionale. Senza contare che probabilmente verrà rinviata alla Camera dalla presidenza della Repubblica.

I commenti dei lettori