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Laboratorio analisi smantellato

Completato il trasloco a Belluno. Alleanza tra i comitati per la salute

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AGORDO. Sul laboratorio analisi l’Usl 1 Dolomiti tira dritto, ma intanto nasce un nuovo gruppo di cittadini che promette di dare battaglia in vista della redazione delle prossime schede ospedaliere regionali.

Ieri è stato completato il trasloco del laboratorio analisi da Agordo a Belluno nonostante le richieste dei sindaci con minaccia di non concedere il finanziamento per la ristrutturazione del pronto soccorso. Nel frattempo i cittadini si chiedono se quello attuale (ma pure quello che verrà, se verrà) sia davvero, a termini di legge, un pronto soccorso.

«I comitati per la sanità dell’Agordino e del Cadore – dice Denni Dorigo portavoce del gruppo recentemente formatosi – si sono riuniti e confrontati durante un lungo e proficuo incontro tenutosi in settimana ad Agordo: abbiamo analizzato le vicende passate che hanno visto i due comitati fianco a fianco in una battaglia unitaria per la sanità della montagna (dalle grandi manifestazioni a Venezia e sul Ponte Cadore, agli incontri con Usl e Regione, fino alla presenza in consiglio regionale durante la discussione degli emendamenti presentati dai comitati al Piano socio sanitario regionale). Quindi abbiamo fatto una panoramica sulle principali criticità e soprattutto sulle preoccupazioni che assillano ormai da tempo le due vallate».

Per quanto concerne l’Agordino si è parlato in particolare del futuro del laboratorio analisi e della radiologia considerati reparti fondamentali per un buon funzionamento del pronto soccorso. «Lo smantellamento del laboratorio analisi conclusosi oggi con il trasporto a Belluno delle ultime apparecchiature – evidenzia Dorigo – unitamente al depauperamento dell’attività del reparto di radiologia pongono forti perplessità sul fatto che l’attuale pronto soccorso sia un vero pronto soccorso come stabilito dalla legge nazionale. Come già scritto nell’esposto presentato nel 2013 in Procura, ci chiediamo se si possa ancora affermare che ad Agordo esista un pronto soccorso: pare evidente che Agordo è un ospedale che non è più in grado di gestire la maggior parte delle emergenze e quindi non è più un “ospedale per acuti”. È una constatazione pesante soprattutto per quanti, anche politici, hanno sempre affermato che “ad Agordo basta un buon pronto soccorso”».

L’Agordino vuole seguire l’esempio di Pieve che ha riottenuto l’operatività del laboratorio analisi in seguito alle numerose lettere dell’ex sindaco Ciotti. «Abbiamo deciso di scrivere a Zaia – annuncia Dorigo – per informarlo personalmente sulla situazione critica in cui versa il nostro nosocomio di vallata».

Nel frattempo i due comitati si sono dati due obiettivi: primo «chiedere all’Agordino l’appoggio per un’azione legale, nella quale si dimostri che in entrambe le vallate viene leso in maniera indiscutibile il principio, riconosciuto dall’Organizzazione mondiale della sanità, della “Golden Hour”, ovvero il diritto di un qualunque cittadino di raggiungere un vero pronto soccorso entro un’ora di tempo»; secondo individuare i servizi irrinunciabili per la montagna agordina e cadorina in vista della redazione delle prossime schede ospedaliere regionali. (g. san.)

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