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L’interesse per Paludi è in crescita

Ponte nelle Alpi. Ma il Comune rimane in attesa di informazioni da Intesa

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PONTE NELLE ALPI . Le aziende mostrano interesse nei confronti del centro di Paludi. Nelle ultime settimane, infatti, altre grosse realtà imprenditoriali si sono recate in municipio a Ponte nelle Alpi per chiedere informazioni su quello che sarà il futuro dell’area, assorbita a settembre dello scorso anno dal Gruppo Intesa San Paolo.

Gruppo che punta a realizzare a Paludi non più spazi a carattere commerciale, ma un vero e proprio polo logistico. «Già lo scorso anno si erano rivolte a noi tre aziende (erano arrivati in Comune anche degli emissari di Luxottica, che poi però si erano indirizzati verso Sedico, ndr) e nell’ultimo periodo se ne sono aggiunte altre, interessate alla posizione strategica di Paludi, anche in vista dei Mondiali 2021, soprattutto perché la località è vicina alle uscite autostradali e alla ferrovia», spiega il sindaco, Paolo Vendramini. «Si tratta di aziende che hanno bisogno per esempio di spazi di tipo logistico, per il posizionamento di magazzini».

«Noi, però, come amministrazione comunale, non possiamo fare altro che ascoltarle e raccogliere le loro proposte. Fintanto che non avremo informazioni in più dal Gruppo Intesa non abbiamo la possibilità di dare alcuna indicazione», prosegue il primo cittadino. «Siamo infatti ancora in attesa di un incontro con il gruppo bancario. Incontro in cui Intesa ci darà indicazioni sull’iter finora portato avanti, sia sul fronte del passaggio di proprietà (una società del Gruppo è proprietaria del bene, ma per entrarne in pieno possesso deve esserci la rescissione del contratto con quella che era la proprietaria degli spazi, la Tm2 Spa, ndr) che su quello della contrattazione avviata a gennaio di quest’anno con alcune aziende».

Il Comune, insomma, spera ci siano presto buone nuove. Anche perché l’area di Paludi versa ormai da troppo tempo in uno stato di abbandono. Nell’estate del 2015 era arrivato il via libera della Regione Veneto che, nella conferenza dei servizi tenutasi a Venezia, aveva autorizzato un investimento milionario per il centro, che avrebbe dovuto andare a ospitare vendita non alimentare, attività ludiche e magazzini per attività commerciali. La proprietà dell’area, fino all’assorbimento da parte di Intesa San Paolo, è stata in mano all’azienda Tm2 Spa, che aveva presentato in Regione a fine novembre del 2014 la richiesta di apertura sulla base della nuova legge. E, dopo l’ok del 2015 da Venezia, avrebbe avuto tre anni di tempo per portare a termine l’opera. Sta di fatto che, al di là dei passaggi di due anni fa, è dall’inizio del 2013 che a Paludi non si vedono più maestranze al lavoro.

Martina Reolon

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