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Una start-up per Monte Ricco grazie alla Fondazione

PIEVE DI CADORE . Un finanziamento triennale della Fondazione Cariverona permetterà alle Fondazioni Museo dell’occhiale e Centro studi Tiziano Cadore di gestire il forte di Monte Ricco attraverso una...

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PIEVE DI CADORE . Un finanziamento triennale della Fondazione Cariverona permetterà alle Fondazioni Museo dell’occhiale e Centro studi Tiziano Cadore di gestire il forte di Monte Ricco attraverso una start-up.

Dopo l’apertura del Forte al pubblico, avvenuta il 20 maggio, rifacendo i conteggi della spesa relativa al finanziamento concesso dalla Fondazione Cariverona è emerso che della somma impiegata per completare il restauro, sono rimasti a disposizione del Comune di Pieve 240 mila euro. Questa somma, che il commissario prefettizio Carlo De Rogatis aveva accettato e inserita nel bilancio comunale, è stata ora assegnata in via definitiva alla Fondazione Museo dell’occhiale proprio per sostenere le spese della start-up gestionale della nuova struttura museale del forte di Monte Ricco.

«La struttura, come previsto dal progetto dell’architetto Girardini», spiega la presidente della Fondazione, Maria Giovanna Coletti, che ne cura la parte artistica, «ha una destinazione culturale. Non ha però una utilizzazione statica, ma è impostata sulle tecniche digitali più avanzate. Perciò il centro culturale è importante e soprattutto tecnologicamente molto avanzato. Nei vari spazi attrezzati con finalità turistico–culturali ci sono e ci saranno anche nel prossimo anno molti richiami all’arte precedente ai Vecellio e ci sarà una valorizzazione di tutta l’arte pittorica cadorina nata con Tiziano e la sua famiglia. Ci saranno gli spazi per illustrare tutta l’arte derivata e conseguente alla sua influenza».

«Il progetto per il 2018 è in corso di elaborazione», aggiunge la presidente Coletti, «e il finanziamento della Cariverona, ricevuto in questi giorni dal Comune, è finalizzato a questo progetto. Non va dimenticato che Pieve e il Cadore non hanno solo Tiziano ma anche altri artisti moderni che meritano di essere conosciuti. Bisogna partire dalla constatazione che con gli strumenti digitali le collezioni d’arte non possono essere statiche, ma devono essere continuamente aggiornate, introducendo le novità del momento. E gli spazi del forte sono ideali per essere utilizzati a questo fine».

Vittore Doro

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