Un omaggio al progettista della chiesa
PIEVE DI CADORE. L’Unione degli Istriani – Libera Provincia dell’Istria in Esilio, nel 2018 organizzerà a Pieve un convegno per ricordare i 300 anni dalla nascita dell’architetto tolmezzino Domenico...
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PIEVE DI CADORE. L’Unione degli Istriani – Libera Provincia dell’Istria in Esilio, nel 2018 organizzerà a Pieve un convegno per ricordare i 300 anni dalla nascita dell’architetto tolmezzino Domenico Schiavi, progettista tra l’altro della chiesa arcidiaconale di Pieve stessa. Il convegno, che ha l’obiettivo di mantenere vivo il legame con l’Italia, dovrebbe svolgersi il 31 gennaio. Domenico Schiavi è nato proprio quel giorno, nel 1718. Non sono ancora noti i particolari: l’unica cosa certa è che il Commissario Prefettizio Carlo De Rogatis, ha già provveduto a stanziare un contributo di 1300 euro da devolvere all’associazione organizzatrice.
L’architetto Domenico Schiavi è nato il 31 gennaio 1718 a Tolmezzo, dove morì il 2 gennaio 1795. È stato l’architetto più attivo del Settecento in Friuli. Operò molto anche in Cadore, dove lavorò per un intero decennio realizzando progetti di edifici religiosi a Lorenzago, San Vito, Auronzo, Candide, Perarolo, Vallesella di Domegge e a Pieve, dove progetto la chiesa arcidiaconale di Santa Maria Nascente, che fu costruita dopo la sua morte. Aveva un fratell, Antonio, pittore, che lavorò nei cantieri che la famiglia conduceva in Cadore. A Lorenzago dipinse i Santi Ermacora e Fortunato, l’Assunzione della Vergine, i Santi Antonio Abate e Osvaldo, e l’affresco, sul soffitto della navata, della chiesa parrocchiale dei Santi Ermacora e Fortunato. Negli anni successivi realizzò l’Assunta, la Trinità in gloria, Santi Vito e Modesto, nella parrocchiale dei Santi Vito e Modesto, a San Vito. Infine il Martirio di Santa Giustina, Gloria di Santa Giustina, Santi Prosdocimo e Lucano, nella chiesa di S. Giustina, Auronzo. Inoltre lavorò per anni nelle chiese parrocchiali di Pieve e di Candide. (v.d.)
L’architetto Domenico Schiavi è nato il 31 gennaio 1718 a Tolmezzo, dove morì il 2 gennaio 1795. È stato l’architetto più attivo del Settecento in Friuli. Operò molto anche in Cadore, dove lavorò per un intero decennio realizzando progetti di edifici religiosi a Lorenzago, San Vito, Auronzo, Candide, Perarolo, Vallesella di Domegge e a Pieve, dove progetto la chiesa arcidiaconale di Santa Maria Nascente, che fu costruita dopo la sua morte. Aveva un fratell, Antonio, pittore, che lavorò nei cantieri che la famiglia conduceva in Cadore. A Lorenzago dipinse i Santi Ermacora e Fortunato, l’Assunzione della Vergine, i Santi Antonio Abate e Osvaldo, e l’affresco, sul soffitto della navata, della chiesa parrocchiale dei Santi Ermacora e Fortunato. Negli anni successivi realizzò l’Assunta, la Trinità in gloria, Santi Vito e Modesto, nella parrocchiale dei Santi Vito e Modesto, a San Vito. Infine il Martirio di Santa Giustina, Gloria di Santa Giustina, Santi Prosdocimo e Lucano, nella chiesa di S. Giustina, Auronzo. Inoltre lavorò per anni nelle chiese parrocchiali di Pieve e di Candide. (v.d.)
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