«Impegno oltre i limiti comunali»
Pieve. Il neo sindaco Casagrande punta a una sinergia tra le amministrazioni

PIEVE DI CADORE. «L’impegno contenuto nel programma che sto per esporre», ha esordito il nuovo sindaco di Pieve di Cadore, Giuseppe Casagrande, presentando le linee guida che il consiglio comunale seguirà nel corso del quinquennio della sua amministrazione, «non si esaurisce nell’ambito del Comune di Pieve, ma va ben oltre. L’obiettivo è una forte condivisione di energie e di risorse per fare qualcosa di buono insieme con gli altri Comuni del Centro Cadore, cercando l’unione delle forze e una collaborazione efficace finalizzata alla futura unificazione delle municipalità. È questa, oggi, la strategia indispensabile per contare di più quando ci si siede al tavolo con la Provincia, la Regione e lo Stato. Solo così, se sapremo essere convintamente uniti, potremo ottenere quell’attenzione necessaria per mantenere e migliorare quei servizi che ci consentano di vivere in montagna con dignità: è questa la strategia del programma che è stato sottoposto agli elettori già prima del voto del 10 giugno».
Proseguendo nella lettura del progetto amministrativo, in sindaco si è chiesto ed ha chiesto ai presenti cosa volessero che fosse Pieve di Cadore tra 10, 20 e 30 anni. Ovvero cosa bisognerà fare per guardare avanti ragionando su solide basi. Le risposte in un preciso passaggio del programma. Quello che si prefigge di combattere lo spopolamento con l’offerta di servizi efficienti e usufruibili da tutti i cittadini, rendendo così Pieve nuovamente attrattiva per le famiglie residenti e per altre che potrebbero arrivare; il tutto favorendo anche un abbassamento della pressione fiscale e la valorizzazione delle risorse culturali e ambientali che il paese possiede, facendolo ritornare un centro turistico a livelli di offerta e accoglienza com’è stato nei tempi passati.
In apertura del consiglio, ancora prima di aprire l’ordine del giorno, Casagrande aveva voluto rivolgere un saluto ai presenti, esternando i suoi sentimenti e coinvolgendo i cittadini. Dopo la verifica dei poteri e l’appello, come prevede la procedura (condotta senza problemi grazie all’esperienza del segretario Salvatore Battiato), era arrivato il momento di indossare la fascia tricolore e poi di giurare. (v.d.)
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