L’altra novità, un po’ meno recente e stavolta europea, è che si attribuisce all’acqua un valore economico e quindi tutti i tipi di sfruttamento (idroelettrico ma anche potabile, agricolo, industriale...) otterranno autorizzazioni a titolo oneroso. Sono previsti un canone di derivazione a vantaggio dell’ente che rilascia le autorizzazioni (in questo caso la Provincia) e un sovracanone rivierasco, cioè un ristoro alle comunità che vivono lungo quel determinato corso o specchio d’acqua. «L’Europa», dice Svaluto, «attribuisce all’acqua un valore economico che deve essere pagato in termini ecosistemici. Anche qui però serve chiarezza, perché il collegato ambientale manca ancora dei decreti attuativi.
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