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Padrin replica a Corona: «Autovelox per garantire la sicurezza»

Il sindaco risponde alla polemica lanciata dallo scrittore a #Cartabianca su Rai 3. I due si sono chiariti e i dati dimostrano che c’era bisogno di agire

Martina Reolon
2 minuti di lettura

longarone

«La situazione era diventata insostenibile e il posizionamento di due autovelox è stato fatto per una questione di sicurezza e su richiesta dei cittadini». A sottolinearlo è il sindaco di Longarone, Roberto Padrin. Le strade del “suo” comune sono state chiamate in causa martedì scorso da Mauro Corona a #Cartabianca, la trasmissione di Rai 3 condotta da Bianca Berlinguer.

«Si fanno multe alla povera gente che va lavorare in fabbrica per 600 euro», ha sottolineato lo scrittore di Erto. «Ho parlato con Mauro e ci siamo chiariti», commenta Padrin. «In modo sereno e senza fare polemiche voglio fare alcune precisazioni. Mi rendo conto che prendere una multa non è piacevole per nessuno, ma abbiamo dovuto affrontare uno stato di cose che rischiava di degenerare, visto che i cittadini volevano mettere in campo forme di protesta».

La questione è nota: da circa quindici anni, a ogni primavera, si ripropone nel territorio bellunese, e anche lungo la strada provinciale 251 della Val Cellina e della Val di Zoldo, la problematica relativa al transito, specie nei fine settimana, di numerosissimi motoveicoli. Le corse sfrenate delle moto, ma anche delle auto, non solo disturbano la quiete pubblica, ma soprattutto creano situazioni di pericolo e, in alcuni casi, hanno provocato gravi incidenti.

«Nel 2017 il Comune ha iniziato l’iter amministrativo per ottenere nullaosta e autorizzazioni necessari all’installazione di due postazioni fisse per il controllo da remoto della velocità dei veicoli lungo la 251, nel tratto dove vigono il limite di 50 km/h (località Codissago) e di 90 km/h (località Pascoli),», ricorda Padrin. «Tra il 16 giugno e l’8 settembre di quest’anno i rilevamenti sono stati effettuati per 14 giorni e nelle ore di luce, non essendo lo strumento in dotazione omologato per l’utilizzo durante la notte».

In totale, 816 le infrazioni accertate ai limiti di velocità, 118 su motoveicoli e 698 su autoveicoli (autovetture e autocarri). In 636 casi per il superamento di non oltre 10 km/h del limite imposto; 178 tra i 10 e i 40 km/h; 2 per il limite superato tra i 40 e i 60 km/h. «Solamente 67 sono i trasgressori residenti nei vicini comuni friulani (Erto e Casso, Cimolais e Claut)», mette in risalto Padrin, «mentre sono 72 quelli residenti a Longarone. Le rimanenti violazioni sono state commesse quindi da utenti residenti in altre zone della provincia o del resto d’Italia ed Europa». Prima di arrivare all’installazione di autovelox il Comune le ha provate tutte. Controlli di Polizia Locale e forze dell’ordine, sotto la regia di Prefettura e Questura, ma anche una richiesta ufficiale, nel 2015, all’ente gestore, Veneto Strade: una nuova regolamentazione dei limiti di velocità presenti nel tratto della 251 compreso tra l’abitato di Longarone e il confine regionale, in corrispondenza delle gallerie del Vajont.

«Veneto Strade ha accolto la nostra istanza e ha provveduto a estendere il limite di 50 km/h presente nella zona della frazione di Codissago, con validità dal 15 aprile al 15 ottobre di ogni anno», conclude Padrin. «Misure che non sono state però sufficienti. Con gli autovelox la situazione è migliorata. Vogliamo garantire la sicurezza, non fare cassa». —



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