La sezione del Cai si prepara a celebrare il mezzo secolo di vita
LONGARONE La sezione Cai del Longaronese si prepara a festeggiare i suoi 50 anni con un evento speciale in programma nelle prossime settimane per racchiudere tutta funzione storica, sociale e...
E.D.C.LONGARONE
La sezione Cai del Longaronese si prepara a festeggiare i suoi 50 anni con un evento speciale in programma nelle prossime settimane per racchiudere tutta funzione storica, sociale e ambientale del sodalizio.
La sezione venne fondata nel 1968 su iniziativa di Renato Tessari, che fu il primo presidente, e vi aderirono 173 amanti della montagna. Oggi conta poco più di 400 soci ma negli anni la cifra ha toccato anche quota 800. Infatti il territorio di riferimento in passato si estendeva fino all’Alpago, divenuto sottosezione nel 1988 e poi sezione autonoma nel 2010.
Fiore all’occhiello del gruppo sono i corsi di alpinismo, divenuti ormai storici e apprezzati in tutta la provincia. Fino al 1977 le attività corsi roccia e corsi ghiaccio erano gestiti da Gruppo rocciatori, gruppo interno al Cai riconosciuto dalla commissione regionale Scuole di alpinismo e sci alpinismo.
Non meno imporante la cura del territorio con la manutenzione dei sentieri e la gestione del rifugio comunale Pian de Fontana che proprio quest’anno ha festeggiato i 25 anni della sua apertura con una particolare cerimonia a giugno. Il Cai Longarone ha poi la gestione del vicino bivacco Dal Mas e del bivacco Tovanella.
Tantissime poi le attività culturali e formative dedicate in particolare alla sicurezza in montagna, tutte svolte nella sede nel centro polifunzionale di Pirago.
«La nostra sezione – spiega lo storico membro Giacomo Cesca – in questi decenni ha dedicato tanto impegno per il territorio. Ha avuto una funzione sociale molto importante, basta pensare alla manutenzione e messa in sicurezza dei tanti sentieri con i volontari che ogni anno dedicano centinaia di ore di impegno, in sinergia anche con le altre sezioni in modo da migliorare i collegamenti della sentieristica tra le vallate. Questo è utile anche in funzione turistica per valorizzare il nostro prezioso patrimonio ambientale con i luoghi del Parco delle Dolomiti bellunesi e non solo. È giusto quindi ricordarsi da dove veniamo per guardare al futuro, con l’auspicio di coinvolgere maggiormente i giovani che frequentano numerosi i nostri corsi ma faticano ad entrare nel direttivo e non vogliono ruoli di responsabilità».
Per celebrare l’anniversario è previsto un evento sabato 10 novembre. Sarà l’occasione anche per presentare il libro dedicato al 50º realizzato da Gioachino Bratti con diversi collaboratori che hanno fatto la storia della sezione. Infine sarà inaugurata una mostra in municipio. —
E.D.C.
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