In evidenza
Sezioni
Magazine
Annunci
Quotidiani GNN
Comuni

Rubano ori in una casa a Ronco: un arresto e una denuncia

Due bolzanini nei guai per il furto in una abitazione avvenuto nel luglio scorso. Mosè Held, 48 anni, incastrato dalle impronte. Decisive anche le telecamere

Cristina Contento
2 minuti di lettura



Agli arresti per furto aggravato di ori e monili a una donna di Ronco, a Cortina, avvenuto lo scorso 6 luglio. Tracce biologiche e riprese di telecamere stradali e della videosorveglianza, hanno permesso ai carabinieri della stazione della Compagnia di individuare i presunti autori del furto. Uno di questi, un bolzanino di 48 anni, è stato arrestato su ordine di custodia cautelare e trasferito agli arresti domiciliari. Indagato a piede libero anche il presunto complice, in concorso: si tratta di F.K. di 42 anni, residente sempre in provincia di Bolzano.

L’arrestato è Mosè Held, residente nel Bolzanino, nei confronti del quale la procura di Belluno ha chiesto al gip l’ordinanza di misura cautelare degli arresti domiciliari.

Un’impronta l’avrebbe inguaiato: è stata lasciata nell’abitazione della donna mentre faceva la razzia.

L’accusa è di furto aggravato per il 48enne d’oltre confine. L’uomo, in concorso con F.K., il 6 luglio dello scorso anno si sarebbe introdotto nell’abitazione di una donna di Cortina, una casetta a due piani nella frazione di Ronco. I due avrebbero trovato quel che cercavano: hanno razziato monili in oro per circa 3 mila euro di valore, alla signora residente nell’abitazione.

La donna quel giorno era uscita di casa nel primo pomeriggio ed era tornata alcune ore dopo, intorno alle 18. In un primo momento non si era resa conto di quel che era successo: probabilmente era rimasta al piano terra della struttura. Solo intorno alle 21, salendo nelle camere al piano superiore, si è accorta che tutto ciò che si trovava nelle stanze era stato messo a soqquadro e molti gioielli erano spariti.

La signora ha chiaramente chiamato i carabinieri della stazione di Cortina per i rilievi e il sopralluogo, denunciando il furto.

Le indagini condotte dal comandante della stazione, il luogotenente Bernardo Gabrielli e dai suoi uomini sono partite subito con il controllo delle registrazioni delle telecamere, che pure si trovavano in zona. Attraverso il sistema di rilevazione targhe, gli inquirenti hanno constatato che una Ford Fiesta quel giorno era passata per Cortina.

Si tratta di un’auto sulla quale in quel periodo erano già arrivate delle segnalazioni ai carabinieri e alle forze di polizia in generale: molti abitanti, infatti, avevano indicato la vettura come mezzo usato da ignoti per mettere a segno un altro furto qualche mese prima, a maggio, nella zona di Fiammes, sempre a Cortina.

I servizi predisposti nell’immediatezza hanno quindi consentito ai carabinieri di individuare il mezzo giusto qualche giorno dopo e di identificare i due occupanti, poi denunciati alla magistratura.

In parallelo i carabinieri hanno avviato anche alcuni riscontri su esami dei reperti biologici repertati nella casa svuotata: accertamenti che riconducevano a Mosè Held, il 48enne destinatario della misura cautelare: reperti e analisi che hanno permesso ai carabinieri di relazionare l’autorità giudiziaria fornendo concreti elementi per l’emissione della misura restrittiva degli arresti domiciliari.

I rilievi condotti dai carabinieri avrebbero infatti individuato un’impronta sul luogo del furto: dopo l’individuazione dell’auto e dei suoi occupanti, dunque, è bastato agli investigatori coordinati dalla procura, comparare le “orme” con le linee dei polpastrelli dei sospettati. —



I commenti dei lettori