Su Auronzo e il Comelico arrivano i vincoli paesaggistici
Il ministero dei Beni ambientali gela la delegazione bellunese: avviata la procedura di tutela chiesta dalla Soprintendenza
Francesco Dal Mas
Prima i vincoli ambientali e paesaggisti, poi la ricerca di un pertugio, in queste misure, per il collegamento sciistico tra l’Alto Comelico e la Val Pusteria.
«Una follia», è il primo, secco commento da Roma di Gianpaolo Bottacin, assessore regionale all’ambiente e alla protezione civile, dopo aver ascoltato Gino Famiglietti, capo della Direzione generale Archeologia, Belle Arti del Mibac, che a Roma ha incontrato, per iniziativa di Federico D’Incà, i parlamentare bellunesi, lo stesso Bottacin e il sindaco di Comelico Superiore, Staunovo Polacco.
Chi impianterà un orto con recinto nei Comuni di Auronzo, Comelico Superiore, Danta, San Nicolò Comelico, Santo Stefano di Cadore e San Pietro di Cadore dovrà, d’ora in avanti, passare per la Soprintendenza di Venezia, per ottenere l’autorizzazione anche alla più marginale delle opere, in un’area d’interesse pubblico. Altrimenti rischia d’incorrere in un reato penale. Tanto più chi manomette un ruscello o un torrente.
Immaginarsi se con queste premesse può passare il collegamento sciistico. Difficile, per non dire impossibile. Ma si vedrà il prossimo 15 maggio, dopo, comunque, l’apposizione dei vincoli richiesti dalla stessa Soprintendenza che ha bocciato il collegamento.
La delegazione bellunese era convinta di poter convincere i più stretti collaboratori del ministro Alberto Bonisoli, Beni culturali, a bypassare il no della Soprintendenza al collegamento tanto sospirato. Il risultato è stato infinitamente peggiore, oltre che assolutamente imprevisto. «Dovremo farci autorizzare da Venezia perfino il colore del recinto dell’orto», sbotta Bottacin.
Inutili le rimostranze dei presenti. Inutili soprattutto per le piste da sci e gli impianti di risalita. «Una montagna che si spopola può significare anche grave pericolo per la sicurezza del territorio», afferma.
Bottacin è inviperito perché «la nostra presenza propositiva ha purtroppo trovato come risposta la proposta di nuove forme di tutela paesaggistica che coinvolgono i comuni del Comelico e anche di Auronzo, con richiesta di parere della Regione». Bottacin e altri esponenti della delegazione bellunese hanno ribadito a Roma che «debbono essere i comuni a dare la linea su questa nuova tematica, linea che noi ovviamente sosterremo, anche se peraltro rilevo come le due cose non siano assolutamente collegate e questa nuova iniziativa sembri mirare a frenare ulteriormente la progettualità».
«La Regione si è già espressa a favore del collegamento sciistico, come tutto il territorio. Il collegamento è assolutamente coerente con la pianificazione regionale e quindi riteniamo che di questo debba tener conto il ministero».
In caso contrario sarebbe un vero e proprio schiaffo nei confronti anche della Regione. Regione che – come ribadito anche dall’assessore – ha chiesto di regionalizzare le sovrintendenze proprio per garantire risposte efficaci al territorio.
«Ribadisco massimo sostegno a tutte le iniziative che il sindaco di Comelico Superiore intenderà intraprendere», conclude l’assessore, «ma nel contempo faccio presenti anche le implicazioni che potrebbero riguardare il ministero dell’Ambiente e il dipartimento di protezione civile, che sicuramente in una pianificazione complessiva non possono essere poste in secondo piano soprattutto se incidono sulla sicurezza». —
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