La frana avanza e il Comune cerca un modo per aiutare i 17 abitanti, costretti ad affrontare costi superiori, come l’affitto di un alloggio, considerato che quello di proprietà è inagibile. . Tasse locali bloccate, intanto, per gli abitanti di Schiucaz: in primis la tassa rifiuti, poi Imu e Tasi per chi non ha la prima casa. «Stiamo verificando se sia possibile evitare addirittura che la paghino», spiega il sindaco Umberto Soccal, che anche ieri ha seguito riunione su riunione, anche con le famiglie, per tutta la giornata.
Ieri mattina nuovo sopralluogo sulla frana da parte del geologo Luca Salti: le crepe aumentano di ampiezza, la frana avanza, la carreggiata della Provinciale 5 non esiste più, invasa da rocce e massi che piovono dall’alto, e si è accartocciata verso le abitazioni.
Salti ha chiesto che, oltre alle telecamere, si possano installare anche dei sensori che dettino eventuali tempi nei quali effettuare sopralluoghi per il recupero dei beni da parte dei proprietari.
«Il geologo ha confermato che la frana è in continuo movimento e che le fratture sono ancora più evidenziate, ma è difficile capire l’evoluzione futura», continua il sindaco Soccal.
È ancora più pericoloso dare possibilità di accesso agli abitanti (e non solo) all’area interdetta: si è in attesa di qualche evoluzione repentina. «La richiesta che sarà fatta a Veneto Strade sarà quella di poter inserire sensori automatici che mettano nella condizione di poter monitorare al meglio i movimenti del corpo franoso. Anche nella mattinata ho avuto una sequenza di incontri con i residenti che chiedono insistentemente la possibilità di poter accedere nelle loro case», sottolinea il sindaco.
Non tutti, anzi solo un paio di nuclei famigliari, hanno potuto avere accesso alle abitazioni all’inizio della scorsa settimana. Poi più nulla, perché i crolli sul corpo di frana e il brutto tempo non permettevano gli accessi neanche con la “scorta” dei vigili del fuoco.
Ieri mattina il sindaco Soccal ha incontrato le famiglie, anche per altri motivi oltre quello del recupero beni: «Dovevo valutare con loro se avevano pensato a soluzioni a breve o medio termine per l’alloggio, ma dovevo anche spiegare le modalità operative con le quali cercheremo di aiutarli. L’ipotesi che facciamo è di cercare di trovare locali compatibili con le loro esigenze e che consentano di sopportare il costo extra che una situazione di questo genere purtroppo impone». Questo al di là delle procedure previste dalle leggi regionali nelle mani del commissario per Vaia (nel novero dei piani previsti per i ristori della tempesta di ottobre).
«Il Comune sta studiando come aiutare queste famiglie per la tassazione locale», riprende Soccal. «Intanto vengono rimandate, ma stiamo valutando come abbonarle per l’eventuale periodo di chiusura dell’accesso. Chi ha la prima casa l’Imu già non la paga, quindi si punta a liberarli dal pagamento della tassa rifiuti. Per i non residenti si tratterà di valutare la situazione sulla Tasi».
Gli abitanti, in questi giorni di vertici sia con la prefettura sia con Veneto strade e protezione civile regionale, hanno sempre spinto su questi due argomenti, perché si valutino dei puntelli anche economici: c’è chi sulla casa di Schiucaz ha investito e acceso mutui che sta pagando. E c’è chi ha una attività economica e chi non ci rientra ormai da sei mesi. —