COMELICO. «Vogliamo poter rimanere nei nostri luoghi natii e orgogliosamente abitarli con tutta la dignità che ci contraddistingue». Il Comelico marcia verso il futuro, che non vuole fatto di vincoli. All'orizzonte si intravede quel collegamento con la Pusteria ritenuto vitale per garantire alla popolazione un'economia tale da poter rimanere a vivere in montagna. E il sindaco Marco Staunovo Polacco rivendica il diritto del Comelico di decidere il proprio futuro: «Amiamo il nostro territorio ed abbiamo la consapevolezza delle sue potenzialità. Quindi, se ogni suggerimento è bene accetto, poi la sintesi spetta a noi».
Sono moltissime le persone, amministratori e gente comune, che hanno aderito all'invito del comitato organizzatore e che hanno partecipato alla marcia. Partito alle 14.30 da Candide, il lungo e colorato corteo di abitanti del Comelico è arrivato a Padola, portando striscioni, cartelli, uomini, donne e tanti bambini con le pettorine rosse, diventate il simbolo della protesta di un'intera comunità che lotta «per garantire un futuro ai nostri figli», come hanno sempre sostenuto i promotori di questo movimento. Pacifico ma molto determinato.
C'è anche una rappresentanza degli operatori del Nevegal e dei maestri di sci, con striscioni di vicinanza alla popolazione. In Comelico sono arrivate persone da ogni parte della provincia.
Tra la gente del Comelico c'è anche l'imprenditore altoatesino Franz Senfter, accolto da un vero bagno di folla. «Finché vivrò sarò con voi», ha detto l’imprenditore di San Candido, presidente della società Tre Cime. Non se l’aspettava una folla di queste dimensioni Franz Senfter, commosso dall’affetto e dalla stima dei comeliani, che lo hanno applaudito a lungo e che gli hanno consegnato un bel bassorilievo in legno che rappresenta la primavera.
E il movimento pro collegamento ha trovato anche la sua giovane mascotte: Maria Pocchiesa, 15 anni. Non ha perso un appuntamento in questi mesi, ha distribuito volantini, fatto campagna sul web, partecipato alle riunioni, coinvolto i suoi coetanei. E ieri a lei è stata data la parola sul palco all’inizio della manifestazione. «Vogliamo continuare a vivere in Comelico», ha gridato, «perché qui da noi ci sono sempre meno nascite, sempre meno giovani».