TRICHIANA. Il vicino è in tribunale per maltrattamento di animali. Ma nell’udienza di ieri i testimoni della difesa dell’imputato Andrea Brancher hanno rovesciato le accuse sulla proprietaria di Speedo, un cane di razza Australian cattle dog: dall’addestratrice, alla compagna e fino al padre. La seconda e il terzo avrebbero anche potuto non testimoniare, ma hanno deciso di farlo. Il precedente cane della donna era rimasto legato con la catena a un albero e aveva perso la voce, a forza di abbaiare disperato e Speedo viveva in una specie di gabbia, accanto alla strada statale.
Abbaiava anche lui, come tutti i cani del mondo e non faceva dormire Brancher, che però non si è mai sognato di lanciargli contro dei petardi, che esplodevano a poca distanza dalle sue zampe, spaventandolo tantissimo. E non poteva certo innervosirlo passando con la moto. Di mortaretti ne esplodevano nella zona, ma solo in caso di feste comandate e semmai era la padrona a disturbare con musica lirica ad alto volume, a qualsiasi ora della giornata. Insomma, il quadro si è completamente ribaltato e bisognerà capire cosa ha provocato nel bovaro australiano sintomi da stress ed evidente stato di agitazione. Questo è quanto ha diagnosticato il veterinario di fiducia. Un professionista che lo conosce molto bene.
Non sono state molte le domande poste dal pubblico ministero Rossi, di fronte a una situazione ribaltata nel giro di una sola udienza. Il giudice Coniglio ha preso nota di tutto e il processo per le ipotesi di reato di maltrattamento di animali, getto pericoloso di cose e violenza privata proseguirà alle 11 del 17 ottobre con la discussione finale. Seguirà la sentenza di primo grado. —
G.S.