Una tecnica giapponese per la nuova briglia a difesa di Cancia
Borca di Cadore, illustrato dai tecnici il complesso e costoso intervento oltre quattro milioni di euro) destinato a proteggere dalle colate dall’Antelao
Gianluca De Rosa
BORCA DI CADORE. Arriva dal Giappone la soluzione per l’opera di mitigazione pensata per la frana di Cancia. Si chiama “Sabo Dam”, tecnica avveniristica con la quale verrà realizzata la briglia chiamata a difendere l’abitato della frazione di Borca da anni alle prese con le colate detritiche generate dall’Antelao che, oltre a paura e danni, esattamente dieci anni fa hanno causato anche due morti. “Sabo Dam”, ma non solo: l’intervento, complesso ed al tempo stesso particolarmente impegnativo, è stato presentato nella sua interezza.
Costo complessivo 4.135.000 euro. Tre milioni e spicci sono destinati alla realizzazione dei lavori, il restante milione verrà invece messo a disposizione del cantiere per le spese accessorie. L’intervento si concentra in una precisa zona, situata a monte dell’abitato di Cancia, nel cuore di quello che un tempo era il villaggio Eni di Borca, gioiello architettonico firmato dall’estro di Edoardo Gellner fortemente voluto da Enrico Mattei.
«Gli interventi progettati per questo primo stralcio sono tre», ha spiegato Beatrice Majone, in rappresentanza del vasto team di professionisti che hanno prestato il proprio operato al progetto con la supervisione dei servizi regionali e provinciali della Difesa del Suolo, «il primo riguarda la realizzazione di una briglia frangicolata di tipo “Sabo Dam” chiamata a contenere le colate detritiche all’interno del canalone denominato rovina di Cancia, e che a sua volta verrà risagomato con sensibli modifiche alle attuali pendenze che oscillano tra il 10 ed il 35%.
Contestualmente al canalone ed alla briglia verrà deviato il corso d’acqua Bus del Diau che oggi, incentivato dalle precipitazioni, favorisce lo spostamento di massi, anche di enormi dimensioni, verso valle. La deviazione del Bus del Diau si completerà con la realizzazione di una vasca di dissipazione chiamata a rallentare la velocità del flusso d’acqua».
Nel dettaglio, la briglia frangicolata di tipo “Sabo Dam” rappresenta l’opera principale del complesso intervento. Si tratta di un’opera unica in Italia nel suo genere, alta sei metri ed in cemento armato tanto simile ad un “reticolato”.
La deviazione del Bus del Diau si svilupperà invece attraverso un prolungamento del corso d’acqua chiamato a bypassare quello che fino ad oggi è stato il punto d’incontro fatale della parte liquida con quella detritica: il lungo canalone meglio conosciuto come la “rovina di Cancia” , localizzato nella parte bassa di forcella Salvella ai piedi dell’Antelao.
A completare il quadro dei lavori la risagomatura del canalone grazie a scogliere in formato monstre chiamate a contenere le colate evitando il rischio di sormonto. I lavori, di fatto, sono già iniziati: l’area è stata cantierizzata dalla ditta valtellinese Tmg, specializzata in opere di questo tipo. Difficile stabilire i tempi di completamento, fissati sul progetto in 628 giorni. —
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