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Test al personale dei seggi: nessun positivo su 282 Oggi esami per i ritardatari

pda
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belluno

Duecentottantadue persone, membri dei 242 seggi previsti in provincia, si sono presentate in modo volontario ieri nei tre drive-in dell’Usl 1 Dolomiti per testare la loro negatività al coronavirus. Tra questi soltanto uno era risultato positivo al tampone antigene e, quindi, isolato, ma il successivo tampone molecolare ha decretato che era negativo. Oggi si replica: dalle 8,30 alle 11 per i ritardatari ci sarà la possibilità di presentarsi al San Martino di Belluno per sottoporsi al test rapido. Certo l’adesione non è stata granché, visto che sono 1467 i componenti complessivi in provincia dei seggi.

Comunque ieri al drive-in di Tai sono arrivate 59 persone, a Feltre 90 e a Belluno 118. Una lunga fila di vetture ha riempito la strada interna dell’ospedale San Martino. Sono arrivati un po’ dalla Valbelluna, un po’ dall’Agordino; molti i giovani. In nessuno però c’è il timore di essere contagiati durante le votazioni: tutti confidano sul fatto che «gli elettori si atterranno alle regole».

Luca, 19 anni, scrutatore è venuto da Voltago agordino. «L’altro ieri non potevo andare a Caprile perché ero all’università», precisa, «ma sono venuto oggi perché ritengo che sia una cosa importante per me, ma anche per le persone con cui vengo in contatto sapere che non ho il Covid».

Un’altra donna, invece, gioca in casa visto che comporrà il seggio volante all’interno del San Martino.

«Da 20 anni faccio la scrutatrice ed è la prima volta all’ospedale», ci dichiara, «e sono curiosa di vedere come funziona. I pazienti vanno tenuti il più possibile nelle loro stanze per evitare contagi, ma quando dovranno votare come si farà?».

Nessun timore di ammalarsi per Eloisa che sarà segretaria in un seggio di Sedico. «Se tutti rispettano le regole credo che non ci siano problemi particolari. Quindi vado tranquilla. L’unica ansia è per l’esito del tampone».

Davide, che arriva da Codissago sarà presidente di seggio. «Faccio il test rapido perché ritengo sia un’opportunità per me ma anche per le persone che incontrerò nel mio compito in questi tre giorni».

Tra le persone in fila anche volti conosciuti come quello di Giuseppe Pat. «Sono rappresentante di lista», ci dice, «e credo sia corretto salvaguardare se stessi ma anche le altre persone con cui veniamo in contatto. Sicuramente saranno elezioni particolari vista l’emergenza sanitaria che stiamo fronteggiando, ma credo che non limiteranno troppo la volontà di andare a votare». —





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