La tariffa trascina il bilancio Bim Infrastrutture in crescita
Zanolla: «Il 2021 sarà l’ultimo anno prima della cessione del servizio È il momento giusto per ragionare insieme ai soci sul futuro di questa società»
i.a.
belluno
Produzione in aumento, costi in diminuzione e margine operativo lordo in netta crescita. Complice la nuova tariffa del gas metano, stabilita da Arera, il bilancio 2020 di Bim Infrastrutture si chiude in positivo e nei giorni scorsi l’assemblea dei soci ha approvato i conti della società illustrati dall’amministratore unico, Bruno Zanolla. La società ha fronteggiato l’impatto dell’emergenza Covid riorganizzando le attività lavorative e adottando le necessarie misure anticontagio, e il servizio è stato garantito con continuità su tutto il territorio.
Il valore della produzione, nel 2020, si attesta a 13,9 milioni di euro, in aumento di 1,6 milioni rispetto al 2019. I costi, di 7,7 milioni, risultano in lieve flessione e il margine operativo lordo, differenza tra ricavi e costi maturati, è di 6,2 milioni, in crescita rispetto ai 4,3 milioni del 2019. L’utile generato, detratte le imposte, è di 3,4 milioni di euro, in aumento di 2,4 milioni rispetto al 2019 grazie ai proventi straordinari relativi ai ricavi di distribuzione gas del 2019. Un valore rilevante, che verrà reinvestito nel territorio.
Il patrimonio stimato netto attuale di Bim Infrastrutture è a 38,8 milioni, in crescita rispetto ai 35 del 2019. Il totale dei debiti si attesterà su un valore di circa 16,2 milioni, in calo di 2 milioni di euro: di questi, 11,5 milioni sono per affidamenti bancari. Nel 2020 la società non ha attivato nuove linee di finanziamento ma ha beneficiato della sospensione del pagamento delle rate di mutu. «Bim Infrastrutture», spiega Zanolla, «dimostra di essere sana e solida patrimonialmente. Per i Comuni soci è una vera e propria cassaforte che merita di essere valorizzata al meglio, soprattutto guardando in prospettiva, per la crescita del territorio e dei servizi e lo sviluppo futuro della montagna. Massima attenzione è rivolta a garantire una gestione oculata e attenta delle risorse economiche e finanziarie a disposizione».
Bim Infrastrutture gestisce per conto dei Comuni 35 impianti idroelettrici, di cui 20 su acquedotto e 15 su corso d’acqua. La produzione di energia attesa per il 2020 è di 21,6 GWh, in calo rispetto al 2019 di circa 1,7 GWh (- 7,3%) per una minore disponibilità idrica. «Grazie agli impianti attivi», spiega Zanolla, «è stata prodotta energia elettrica verde, garantendo introiti ai Comuni, proprietari degli impianti, pari a 2,5 milioni di euro, evitando emissioni di anidride carbonica pari a 10.100 tonnellate». È in esercizio da marzo l’impianto idroelettrico di San Tomaso Agordino (Ru de le Nottole), mentre è in corso di ultimazione quello di Santo Stefano di Cadore (Frison). Positiva anche la gestione della centrale e la rete di teleriscaldamento a biomassa in comune di Santo Stefano di Cadore. Nel 2020, infatti, sono stati acquistati da produttori locali 7000 mc di biomassa e prodotta energia termica per 2.126.000 kwh. Le emissioni prodotte, monitorate puntualmente dalla società e da Arpav, sono notevolmente inferiori ai limiti di legge, addirittura non rilevabili anche dalle più moderne strumentazioni.
Effettuati per la realizzazione di nuovi tratti di rete e allacciamenti gas metano e per l’installazione di contatori, nel 2020 gli investimenti ammontano a circa 500 mila euro a favore dei comuni già metanizzati. Nel 2021 gli investimenti in programma ammontano a 3,4 milioni di euro, in aumento rispetto agli ultimi anni. Il 2021 sarà ancora segnato dalla gestione del servizio di distribuzione del gas metano, mentre dal 2022 si prevede la cessione dell’intero servizio e degli asset. Vari gli scenari possibili al vaglio dei soci: il subentro nelle concessioni a derivare per scopo idroelettrico, al momento in capo ad Enel ma in scadenza nel 2029, il potenziamento di progetti a favore dei Comuni soci nel settore del rinnovabile, del risparmio energetico e dei servizi comuni, la gestione provinciale dei rifiuti. Non ultima, infine, la fusione con Bim Gsp, operazione che porterebbe importanti benefici sui costi, che verrebbero accorpati e ottimizzati. «Spunti di riflessione, su cui ragioneremo nei prossimi mesi con i soci, per dare corpo e valore a questa società che negli anni si è contraddistinta per lungimiranza e gestione oculata delle risorse», conclude Zanolla. —
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