Arrivano le indennità per i nove pediatri delle aree disagiate
È stato raggiunto l’accordo tra Usl 1 Dolomiti e Fimp Prevista una maggiorazione dello stipendio fino a 516 euro
Paola Dall’Anese
/ belluno
Dopo tanti anni di battaglie, è finalmente arrivato il riconoscimento economico del disagio per i pediatri che esercitano in zone di montagna. L’accordo è stato siglato nei giorni scorsi tra l’Usl 1 Dolomiti e il rappresentante provinciale della Federazione italiana medici pediatri Giampaolo Risdonne. Sarà valido dal primo febbraio. «Si tratta di un riconoscimento che arriva dopo tante battaglie», spiega Risdonne, «per ottenere quanto già previsto da una legge regionale che non era stata mai applicata».
Ad aprire la strada erano stati, due anni fa, i medici di medicina generale che erano riusciti a strappare questo riconoscimento economico per chi lavora tra loro nelle aree disagiate della provincia. «Quando questo è accaduto noi pediatri ci siamo molto risentiti per essere stati tagliati fuori dal provvedimento. E così con l’Usl è iniziata la trattativa che è stata ritardata anche dall’arrivo della pandemia».
Per Risdonne si tratta di un passo in avanti importante per attirare professionisti in alta quota. «Da sempre questa provincia soffre del fatto che in pochi partecipano a concorsi o avvisi per venire a fare i medici pediatri quassù. Questo riconoscimento economico di certo aiuterà anche in questo senso».
L’accordo prevede che i pediatri che lavorano nei 40 comuni disagiati percepiranno un surplus di 25,82 euro annui per ciascun bambino assistito, fino al raggiungimento dell’importo massimo di 516,46 mensili. «Sono nove i pediatri che beneficeranno di questa indennità», spiega ancora il referente della Fimp. «Quattro operano tra Cadore e Comelico, tre in Agordino, uno a Lamon e uno in Val di Zoldo, per un totale di 3.500-4.000 bambini assistiti. Sono colleghi che lavorano in situazioni alle volte estreme: si pensi che quando c’è stata la grande nevicata qualche settimana fa, qualcuno ha dovuto chiamare la protezione civile per poter raggiungere l’ambulatorio».
Le zone ritenute disagiate o disagiatissime sono quelle relative ai comuni di Livinallongo, Zoppè di Cadore, Colle Santa Lucia, Danta, Selva,Comelico Superiore, Val di Zoldo, Rocca Pietore, San Pietro di Cadore, Falcade, Gosaldo, San Nicolò, San Tomaso Agordino, Alleghe, San Vito, Tambre, Cibiana, Canale d’Agordo, Santo Stefano, Vallada Agordina, Vigo di Cadore, Borca, Rivamonte, Vodo, Lorenzago, Auronzo, Voltago, Valle di Cadore, Cencenighe, Calalzo, Lozzo, La Valle Agordina, Domegge, Chies d’Alpago, Sovramonte, Taibon, Cortina, Lamon, Ospitale e Perarolo. —
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