Biglietto per salire in centro, la Mostra artigiana ci pensa
Gesiot: a giugno possibili ancora limitazioni, con il ticket si gestiscono gli ingressi. Il Palio si prepara ad un evento in parte in presenza e in parte in streaming
Raffaele Scottini
FELTRE. Grandi manifestazioni in fermento. La Mostra dell’artigianato e il Palio lavorano per ripartire nell’estate feltrina, con diverse alternative sul tavolo in base all’evoluzione della pandemia.
La Mostra dell’artigianato va nella direzione della reintroduzione di un biglietto d’ingresso che aiuti a tenere il conteggio del flusso delle persone, considerando che potrebbe esserci un limite massimo all’affluenza. “Work in progress” anche al Palio, che pensa a una trasmissione on-line della manifestazione e sta cercando finanziamenti sia per le strumentazioni tecnologiche necessarie, sia per riuscire a predisporre tutto il necessario per una manifestazione in parte, o tutta, in presenza.
«La manifestazione verrà fatta nell’ultima settimana di giugno, da giovedì 24 a domenica 27», afferma Luciano Gesiot, che sarà ancora una volta il presidente, affiancato da Dino Cossalter, con Fabio Giudice ad occuparsi della direzione artistica, Damiano Bof a seguire la forgiatura ed Elena Ceccato per la parte tecnica.
Il nucleo del comitato organizzatore è confermato, da integrare con qualche inserimento per contribuire ai vari aspetti tecnici e organizzativi. «Abbiamo preparato una bozza programmatica, che stiamo ultimando. Se aprono anche gli stadi, sono moderatamente ottimista», prosegue Luciano Gesiot. «Abbiamo valutato l’opportunità di ripristinare un biglietto d’ingresso per il venerdì sera, il sabato e la domenica, cercando di ottenere un’affluenza forse più qualificata e contingentare il flusso. In quel modo riusciamo a capire quante persone abbiamo all’interno della cittadella. Ovviamente per residenti e attività commerciali ci saranno i soliti pass».
Questa è la proposta del direttivo della manifestazione, che è orientato a fissare un prezzo di 5 euro come in passato (sempre se la decisione verrà confermata), con un biglietto cumulativo da definire e uno dedicato alle famiglie in modo che i bambini non paghino. «Tutto quello che è possibile fare per agevolare i gruppi familiari, cerchiamo di farlo».
Gli artigiani saranno una settantina, divisi in una decina postazioni organizzate per categoria. La forgiatura verrà lasciata fuori dalle mura, in largo Castaldi dov’era dislocata l’anno scorso.
«Il mandato che abbiamo avuto dai soci è di provare a sfruttare qualsiasi occasione per fare la manifestazione», conferma il presidente Eugenio Tamburrino. «Stiamo elaborando diversi scenari possibili a livello epidemiologico e diverse modalità di fruizione».
Un impegno chiaro per cercare fino in fondo di non privare ancora la città del suo Palio. «Lo vogliamo fare fortemente», dice Tamburrino, «nella maniera più sicura e responsabile possibile. Bisogna avere la flessibilità necessaria per adattarsi alle necessità che richiedono i tempi che viviamo».
Pensando alla formula che prevede il sabato sera in piazza Maggiore e la domenica in Pra’ del Moro, ogni ipotesi rimane aperta: «Bisognerà capire, in base a come andrà, qual è l’ambiente più idoneo per raccogliere il numero di persone che sarà possibile accogliere», aggiunge il presidente Tamburrino. «La speranza intanto è di poter iniziare a fare qualche attività nei quartieri, con il gruppo Sbandieratori città di Feltre, all’interno dell’ente Palio per ricreare quello spirito da Palio che sotto continua ad esserci».
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