In evidenza
Sezioni
Magazine
Annunci
Quotidiani GNN
Comuni
auronzo

I gufi di Riccardo Baldovin da “Un passo dal cielo” a biglietto da visita turistico

Stefano Vietina
2 minuti di lettura

AURONZO

Il gufetto utilizzato in una puntata di “Un passo dal cielo” , quale chiave per risolvere il giallo di serata, diventa gadget e biglietto da visita.

L’idea è di Riccardo Baldovin, 36 anni, boscaiolo e da qualche tempo anche appassionato scultore del legno.

Nel suo rinnovato piazzale a Cima Gogna, infatti, si trovano tante opere, tutti pezzi unici, tutti originali: l’abete e la lumaca, la coccinella e la panchina, il vaso di fiori ed il tavolo da giardino, lo gnomo ed il corvo, l’aquila e la civetta, un orso di ben un metro e 40 centimetri e lo scarpone che diventa un caratteristico contenitore per i fiori.

Queste opere di Baldovin sono così belle che la scorsa estate alcune sono state trafugate da qualche malintenzionato, così che l’autore ed il padre Terenzio hanno pensato bene di recintare il piazzale e di dotarlo di un sistema di video sorveglianza. Fra le sue realizzazioni ci sono anche i due piccoli gufi apparsi in tivù nelle mani degli attori Daniele Liotti e Enrico Ianniello, protagonisti di “Un passo dal cielo”. Dopo la trasmissione della puntata a Riccardo Baldovin è stato chiesto di riprodurli.

Lui non si è fatto pregare e dapprima ne ha realizzati alcuni per farne dono ad un gruppo di ragazzini di Tolentino (Macerata), che hanno problemi motori e di comunicazione e che per il terzo anno faranno una vacanza in Cadore. «Un ricordo per questi piccoli amici», spiega, «che si sono appassionati al mio lavoro di boscaiolo ed alle mie sculture e che non mancano di venirmi a trovare ogni estate. Li aspetto ad agosto. Poi ho proseguito a scolpirne altri, nelle giornate di brutto tempo in cui non posso fare il mio lavoro di boscaiolo, e mi è venuto in mente di farne anche una confezione regalo da mettere in vendita».

A Riccardo Baldovin la creatività e l’inventiva non mancano certamente, ma lui ci tiene a sottolineare che il suo vero lavoro è nei boschi. Infatti, con il padre Terenzio, a cui è legatissimo, acquistano lotti di bosco, segano le piante, esboscano, vendono i tronchi alle segherie.

In questi mesi sono stati impegnati anche per liberare certe porzioni di bosco dalle piante schiantate da Vaia e poi in una foresta che sta proprio alle spalle della loro sede, in località Velezza.

Riccardo non sta mai fermo; quindi nelle pause dovute prima al lock down, poi al brutto tempo, che in montagna in questi ultimi anni non è certo mancato, lui si è inventato questo hobby, per il quale dimostra di avere capacità non comuni.

Riccardo e Terenzio tengono in mostra queste opere nel loro piazzale e non sono pochi i turisti in transito che si fermano a guardarle ed anche ad acquistarle. Ed è capitato che si fermasse, la primavera dello scorso anno, anche una producer dello sceneggiato televisivo “Un passo dal cielo”.

«Una gentile signora di Roma», ricorda Riccardo Baldovin, «che mi ha chiesto se potevo realizzare qualcosa di particolare per le loro riprese che avrebbero girato qui in Cadore ed a Cortina. Era stata colpita dai miei gufi e se li era portati via. Evidentemente hanno fornito uno spunto interessante per quella puntata, ne sono felice».

Così adesso chi vuole portare via con sé un ricordo del Cadore ed anche dello sceneggiato televisivo che tanto successo ha avuto nelle scorse settimane su Rai Uno, può rivolgersi a Baldovin, che pubblica le sue opere anche sulla pagina Facebook. —



© RIPRODUZIONE RISERVATA



I commenti dei lettori