In evidenza
Sezioni
Magazine
Annunci
Quotidiani GNN
Comuni

Incentivi ai docenti nel Bellunese. «Misure provvidenziali per salvare la scuola»

Il dirigente provinciale: «Necessaria la continuità didattica». Dalus (Snals): «Serviva un pizzico di coraggio in più»

fdm
3 minuti di lettura

BELLUNO. «Provvidenziali». Così Massimiliano Salvador, dirigente dell’Ufficio scolastico di Belluno, definisce le misure del Governo per la scuola in montagna. Scuola che, oltre a fare i conti con l’arrembante spopolamento (il prossimo anno mancheranno più di 200 fra scolari e studenti), ogni anno si trova in difficoltà nel reperimento degli insegnanti.

Il Disegno di legge approvato dal Consiglio dei ministri  prevede proprio di colmare quest’ultima lacuna, con l’attribuzione agli insegnanti di un punteggio extra e un bonus pari al 60% dell’affitto fino a un massimo di 2500 euro all’anno.

«Si tratta di misure agevolative interessanti, segnano un cambio di passo», ammette il dirigente Salvador. «Le sfide dell’insegnamento sono tante, specie in montagna dove il tema costante è quello del rischio-chiusura. Abbiamo appena superato il tema della dad, che ci troviamo adesso con il problema dei profughi. Ma il nodo più intricato è quello della continuità didattica, che dovrebbe essere garantita dalla permanenza degli insegnanti. Sono indispensabili le misure agevolative, dal punteggio all’alloggio, ma ci vorrebbe qualche intervento anche sui trasporti».

Misure tanto più necessarie perché non è da tutti gli insegnanti “educare” in una pluriclasse. «Andiamo spesso in deroga», ammette il Dirigente, «per mantenere il presidio scolastico sul territorio. Ci capita di avere pluriclassi da 6-7 bambini. Ci vogliono insegnanti preparati e che garantiscano la continuità».

Ecco, appunto, il caso di Cibiana, sei alunni quest’anno, un’unica classe. Due frequentano la prima, uno la seconda, uno la terza, due la quarta, nessuno la quinta.

«Quella di Cibiana è una scuola innovativa per gli insegnamenti», afferma il sindaco Mattia Gosetti. «E debbo ammettere che saremmo ben felici di ospitare qualche famiglia di profughi per garantire un numero didatticamente sufficiente di presenze. La scuola, per noi cibianesi, è un punto di forza». Ecco perché il sindaco è colui, tra i pubblici amministratori, che si dice «oltremodo soddisfatto» degli incentivi governativi.

«Proprio in questo ore mi sto occupando dell’integrazione dei bambini provenienti dall’Ucraina e debbo ammettere», afferma Salvador, «che il sindaco di Cibiana ha pensieri condivisibili. Ma, evidentemente, bisogna “strutturare” la prospettiva». Lo spopolamento, d’altra parte, è un tema che perdura da decenni. E che di anno in anno si aggrava.

Monica Dalus insegna all’Istituto comprensivo di Cortina; è collaboratrice del Dirigente scolastico e rappresenta il sindacato Snals. «Bene il Ddl per quanto riguarda la scuola», riconosce, «ma probabilmente poteva essere ancora più coraggioso. Prevede il doppio punteggio, ma ancora non basta. È già molto, perché già nei primi anni del secolo era stata levata l’agevolazione per gli insegnanti di montagna dei 12 punti in più rispetto alla quota di base». Ma probabilmente l’incentivazione non basterà: «Da anni non riusciamo a trovare docenti, perché qui a Cortina è impossibile trovar casa e a San Vito costa. Per affitti appena sopportabili bisogna scendere a Pieve di Cadore, a Calalzo. Ma allora si pone il problema della spesa per il trasporto».

Il riscaldamento, inoltre, comporta un’esposizione doppia. E via elencando. «Tutto questo origina il grande e grave turn over degli insegnanti, con pesanti ricadute sulla continuità didattica. Bisognerebbe, invece, assicurare la convenienza dell’insegnamento sulle terre alte; fare in modo che i giovani, dopo aver accumulato una quota di punteggio, non se ne vadano dopo i tre anni di vincolo». 

***

Lucilla Rovetto è arrivata nove anni fa

La prof siciliana a Cortina «Resisto, ma quanta fatica»

Lucilla Rovetto

 

«Incentivi per gli insegnanti di montagna? Era proprio quello che ci voleva», ammette Lucilla Rovetto, che insegna italiano alle medie “Valboite” di Cortina, dove la desertificazione demografica è comunque presente, fino a sottrarre a questo istituto la prima media. Questo significa che le Olimpiadi del 2026 si svolgeranno con una delle due “Scuole Medie”, oggi operative nel capoluogo ampezzano, ormai chiusa. «Spero, solo, che le nuove misure possano servire per assicurare in futuro almeno la continuità educativa, attraverso la permanenza degli insegnanti senza la discontinuità di oggi».

Rovetto è rappresentante dell’associazione “Anief”. Per insegnare a Cortina è arrivata ancora nel 2013. «Per cinque anni ho fatta la precaria. Dal 2018 sono di ruolo: io siciliana a Cortina e debbo ammettere che qui mi hanno accolto bene. Ho girovagato per il Cadore, prima di trovar casa, qui in paese. Ma non posso non ricordare, con grande amarezza, che dei 17 docenti giunti nove anni fa da ogni parte d’Italia, solo due siamo rimasti. Io e un collega pugliese. Ma, davvero, quanta fatica!».

Il racconto della professoressa Lucilla si fa intenso. Ricorda che lo stipendio di un docente non può consentire l’affitto, il riscaldamento, il vitto, il trasporto. «Nel passato tanti hanno resistito solo per fare punteggio. Dopo tre o cinque anni si sono permessi di scegliere altrove. Poi il punteggio è stato levato e a quel punto c’è stato il deserto».

Ma il problema, secondo la docente, è più profondo. «Va bene, è doveroso, anzi indispensabile sostenere il personale scolastico, gli amministrativi compresi, ma senza allievi il destino è segnato. E se questo problema c’è l’ha Cortina, così splendida e attraente, immaginarsi altri paesi, più periferici». Quindi per lei siciliana, la montagna dolomitica potrà avere un futuro sollo se verranno promosse politiche incisive contro lo spopolamento, fin dalla denatalità. —

I commenti dei lettori