Fondi Letta strutturali: contributi più vicini per 12 comuni bellunesi
Il ministro Gelmini avanzerà la richiesta al collega Franco Per chi confina col Friuli un assegno di almeno 500 mila euro

BELLUNO Al Fondo strutturale dei Comuni di confine con Trento e Bolzano si aggiungerà quello altrettanto strutturale dei Comuni di frontiera col Friuli Venezia Giulia: 500 mila euro l’anno per ciascuno dei primi, la speranza dei secondi è di riceverne 800 mila, come la cifra incassata nell’autunno scorso. Cifra, però, che era una tantum.
La strutturalità all’ex fondo Letta l’ha garantita il ministro Maria Stella Gelmini, titolare degli Affari regionali, incontrando i vertici dell’Assco, l’Associazione dei Comuni confinanti con le specialità, che è presieduta da Roberto Campagna, primo cittadino di Cordignano, nell’alta provincia di Treviso. Diciamo subito che i Comuni interessati del Bellunese sono Santo Stefano di Cadore (che sale fin sotto il Peralba), Vigo di Cadore, Lorenzago di Cadore, Domegge, Pieve di Cadore, Perarolo, Ospitale, Longarone, Soverzene, Chies d’Alpago, Alpago e Tambre. Sono 12 e in ottobre hanno ricevuto 754.544 euro ciascuno.
Con queste risorse c’è chi ha migliorato la viabilità, chi ha riqualificato il proprio ambiente e rilanciato il turismo, chi come Longarone ha realizzato interventi di rigenerazione urbani, chi ha usato la somma per le attività sportive, chi ancora per il trasporto. Perarolo, ad esempio, ha investito nel suo centro storico, Pieve di Cadore nella scuola primaria, Santo Stefano in piazza Roma, Soverzene nella pista ciclabile, Vigo nella ristrutturazione del municipio.
«Noi, per esempio, abbiamo ammodernato delle strade della parte alta del territorio, realizzate negli anni Trenta», spiega Gianluca Dal Borgo, sindaco di Chies d’Alpago, che poi rilancia: «Finalmente lo Stato si è accorto delle piccole realtà perfieriche, realtà spogliate di tutto nel corso degli anni. Grazie a questi soldi potremo investire sulla sicurezza del territorio, ma anche sui servizi, invogliando la gente a rimanere e gli imprenditori a investire. Già, perché c’è ancora chi investe quassù a Chies: negli ultimi anni hanno aperto due alberghi e sono state realizzate otto casere di lusso».
«Se il fondo fosse annuale e, come nell’ultimo caso, consistesse in circa 800 mila euro, sarebbe una vera manna dal cielo», sospira di sollievo anche il sindaco di Longarone, Roberto Padrin. «Sarebbe già molto, comunque, che i nostri Comuni potessero ottenere quanto i cugini sul confine col Trentino Alto Adige».
Complessivamente le recenti risorse del “Fondo per la valorizzazione e la promozione delle aree svantaggiate confinanti con le regioni a statuto speciale” per i comuni veneti sono ammontate a 20,8 milioni di euro di cui 9 milioni 672 mila per i municipi bellunesi. Incontrando i vertici dell’Assco il ministro Gelmini si è impegnata a presentare al ministro Franco la richiesta di rifinanziamento da inserire nel Documento di Economia e Finanza, chiedendo contemporaneamente ai deputati presenti di sostenere alle Camere con un emendamento la trasformazione in forma strutturale del fondo. Il ministro ha infine dato delle indicazioni sulla pubblicazione del bando, prevedendone la pubblicazione per il mese di giugno.
«Sono soddisfatto dell’incontro», ha dichiarato il presidente Campagna. «Il ministro è stata attenta alle nostre richieste, promuovendo una collaborazione più stretta tra il Ministero, i parlamentari e la nostra associazione in rappresentanza dei Comuni, e intraprendendo di fatto per il futuro la strada della fattiva sinergia, che noi di Assco da tempo chiediamo».
«La strutturalità del fondo potrà garantire uno sviluppo territoriale a più largo raggio, permettendo agli amministratori di poter programmare anche gli interventi di messa in sicurezza e di sviluppo turistico culturale” ha concluso il direttore Nicola Adriano.[FINETESTO] —
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