BELLUNO. Sarà definita in abbreviato la posizione di sindaco di Feltre, Paolo Perenzin, del collega di Quero Vas, Bruno Zanolla e del direttore di Bim Infrastrutture, Giovanni Piccoli, già senatore della Repubblica, imputati per turbativa d’asta nella gara del gas. Il processo sulle carte dell’inchiesta, dopo aver sentito Perenzin e Piccoli che lo hanno formalmente richiesto attraverso i propri legali, è fissato all’8 luglio.
Secondo l’accusa, Perenzin avrebbe esercitato pressioni dirette e indirette in concorso nei confronti della responsabile unica del procedimento di appalto per l’affidamento della rete di distribuzione, Maura Florida. Voleva convincerla ad annullare o a revocare in autotutela la gara d’appalto bandita nel 2017 per un importo a base d’asta di 90 milioni di euro, perché fosse riscritta con prezzi più alti. E in prima persona avrebbe minacciato la dirigente del Comune di Belluno, prospettandole conseguenze negative per la sua carriera e avvisandola che sarebbe stata chiamata a rispondere personalmente dei danni provocati a Bim Infrastrutture e ai suoi soci con una prima nota formale del 20 dicembre 2019 e una seconda del 27 gennaio 2020. La dirigente del Comune di Belluno si costituisce parte civile.
L’ex sindaco di Sedico, Piccoli, e quello attuale di Quero Vas, Zanolla, sempre secondo l’accusa, avrebbero sollecitato dei funzionari del ministero dello Sviluppo economico (i nomi non sono mai stati resi noti) a emanare un provvedimento a loro favorevole. Puntavano a far riconoscere 15 milioni in più a Bim Infrastrutture.
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