BELLUNO. Un cecchino al posto di un carrarmato. È il paragone usato dal presidente della Regione Luca Zaia per spiegare una eccellenza della sanità bellunese, utilizzata solo in poche altre strutture del Veneto per combattere alcuni tipi di tumore (prostata e mammella ad esempio).
Costato 1,9 milioni di euro, è stato inaugurato giovedì il nuovo acceleratore lineare che consente una maggiore precisione nel distruggere le cellule tumorali e per ridurre gli effetti collaterali delle radiazioni e un numero minore di sedute, questione non secondaria in una provincia in cui gli spostamenti sono difficili per i pazienti e le famiglie.
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