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Selva sfida lo spopolamento puntando sull’ex canonica

L’edificio ospiterà un centro servizi per le famiglie e alloggi a prezzo agevolato In progetto la “casa della memoria” per accorpare gli archivi storici del paese

Gianni Santomaso
2 minuti di lettura

SELVA D CADORE. Un piano articolato e complesso che punta ad arginare lo spopolamento offrendo servizi alle famiglie e occasioni per rafforzare l’identità locale. È quello che l’amministrazione comunale di Selva di Cadore, guidata dal sindaco Luca Lorenzini, si è vista finanziare per un milione e 600 mila euro nell’ambito del bando del Pnrr dedicato alla cosiddetta linea B per progetti locali per la rigenerazione culturale e sociale.

Complessivamente saranno dieci gli interventi che vedranno la luce da qui al 2026 ai piedi del Pelmo e del Cernera.

«Tra i consiglieri di maggioranza, gli uffici comunali, i consulenti che ci hanno seguito abbiamo lavorato davvero molto», dice il sindaco Lorenzini. «L’obiettivo era ovviamente quello di portare a casa il finanziamento, ma nel caso non ce l’avessimo fatta saremmo stati ugualmente soddisfatti di quanto siamo riusciti ad elaborare, pronti a cogliere eventuali altre occasioni».

L’impegno e la qualità del progetto sono stati invece subito premiati. «Il nostro obiettivo», aggiunge Lorenzini, «è il contrasto allo spopolamento garantendo servizi alle famiglie per incentivare gli attuali residenti a rimanere in valle e per essere attrattivi nei confronti di chi viene da fuori».

La parte consistente del progetto riguarda l’ex canonica di Santa Fosca che già in passato era stata oggetto di uno studio di riqualificazione che non era però stato finanziato. Ora quel progetto è stato rivisto, prevedendo un adeguamento degli spazi interni dell’edificio.

«Sono tre i sotto-progetti che interessano l’ex canonica», dice il sindaco di Selva di Cadore, «al suo interno intendiamo in primis creare un centro servizi per le famiglie. Stiamo studiando le tante possibilità che ci sono, ma diciamo che l’ipotesi di un kinderheim, in cui i genitori possano lasciare i bambini per un determinato tempo, è quella più probabile».

«In seconda battuta», dice Lorenzini, «verrà creato un archivio storico-casa della memoria dove raccogliere la mole di documentazione che oggi fa parte degli archivi della Parrocchia, del Comune e delle Regole. L’idea è quella di lavorare in stretta collaborazione con il museo Cazzetta».

Il terzo intervento rappresenta una risposta a una richiesta che in vallata (e non solo a Selva) è forte sia da parte dei locali che di coloro che, venendo da fuori, cercano casa e faticano a trovarla. «Sempre all’interno dell’ex canonica di Santa Fosca», spiega infatti Lorenzini, «ricaveremo tre appartamenti che verranno poi assegnati a prezzi agevolati ai residenti. Uno dei tre, che sarà più piccolo, verrà probabilmente riservato o al parroco o alla guardia medica. Vedremo».

A tali operazioni se ne collegano altre che rappresentano gli altri sotto-progetti del piano e che riguardano la creazione di itinerari culturali, la predisposizione di info point multimediali, interventi di stimolo alle nuove imprese, la realizzazione di un giardino didattico alla scuola primaria di Santa Fosca che beneficerà pure di attività per la divulgazione di contenuti culturali e identitari.

«Altro aspetto interessante», dice Lorenzini, «è il fatto che le piccole e medie imprese che hanno sede nei comuni oggetto del finanziamento di questo bando del Pnrr potranno godere anche di risorse aggiuntive stanziate dal ministero della Cultura e che andranno anch’esse a bando. A livello nazionale sono 200 milioni di euro, in Veneto dovrebbero arrivarne 16».

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