Ballottaggio di Feltre, Fusaro sindaca sulle orme del padre. “In famiglia ho imparato che non si fanno i soldi con la politica”
Il ricordo del rigore morale del papà, la passione per lo sci e il nuoto, gli anni da docente e preside: chi è il nuovo primo cittadino

Viviana Fusaro sindaco di Feltre, il centrodestra brinda
FELTRE. Viviana Fusaro è il nuovo sindaco di Feltre. Al ballottaggio ha battuto Adis Zatta con il 52,41%: 4.487 voti a 4.075.Confermando e ampliando il margine ottenuto al primo turno, da 200 a 400 schede. L’ex dirigente scolastica, che ha raccolto intorno a sé la propria lista civica e una colazione, raggruppando l’intero centrodestra, ottiene una vittoria che segna una svolta nella guida della città. Tra i primi a complimentarsi con il neo sindaco, Oscar De Pellegrin, fresco di elezione a Belluno. Il centrodestra ha fatto l’accoppiata.

IL PROFILO
Che sindaco sarà Viviana Fusaro? Un sindaco che crede nell’ascolto, nel rispetto, «nei valori che hanno guidato la vita dei nostri genitori e che loro hanno trasmesso a noi».
Persona austera? Non si riconosce in questo aggettivo. Preferisce parlare di autorevolezza, applicata nel mondo della scuola dove ha lavorato per 42 anni come insegnante, preside e dirigente.
«Autorevolezza significa saper dettare delle linee, condivise da insegnanti e studenti. Sono una persona riservata, questo è vero, ma anche generosa». In pensione da quattro anni, Viviana Fusaro vive nella casa di famiglia, dietro la pizzeria K2, casa che è sempre stata la stessa. «Uno dei fondamenti di questa famiglia è che non si fanno soldi con la politica». C’è un ricordo, uno in particolare, di una vigilia di Natale negli anni Settanta, quando sotto una fitta nevicata il padre Leandro Fusaro portò le due figlie femmine e la moglie in auto fino in un paesino per restituire un dono in denaro (500 mila lire) ricevuto da un feltrino che voleva ringraziare il parlamentare per l’interessamento nel fargli ottenere la pensione. «Il giorno dopo mi disse», ricorda Valeria, “piccola, quando ti guardi allo specchio la mattina non devi mai dover abbassare lo sguardo”».

RISPETTO PER GLI AVVERSARI
Del padre e della madre, Viviana Fusaro parla molto, anche se specifica «io sono io, con il mio bagaglio di esperienze, la mia storia». A chi in campagna elettorale l’ha collegata ad una politica vecchia, di trent’anni fa, quella della Democrazia Cristiana di cui faceva parte Leandro Fusaro, parlamentare per sei legislature, dal 1958 al 1983 e poi sindaco di Feltre dal 1983 al 1988, Viviana Fusaro risponde: «Non devono permettersi di toccare mio padre, con tutto quello che ha fatto per Feltre, dall’ospedale all’Università. E a chi parla con disprezzo della politica di 30 anni fa, io dico che quella che ha svolto lui è stata una politica vera, onesta, dove c’era il rispetto degli avversari. Ricordo i suoi rapporti con gli onorevoli De Paoli e Milano, che erano di confronto e di stima, pur su posizioni politiche diverse».
Tre anni fa la morte del marito, Gian Luciano Zannol, e poche settimane fa quella della madre, Nilke Sacchet, arrivata alla soglia dei cento anni, insegnante e preside molto nota a Feltre e in provincia.
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SCELTA CONDIVISA
Con la madre, Viviana Fusaro aveva condiviso la scelta di candidarsi a sindaco. «Quando sono andata in pensione, nel 2018, una collega mi ha detto: adesso devi fare il sindaco di Feltre. In quel momento non ci pensavo, poi con la spinta della cittadinanza e l’appoggio della famiglia e di mia madre ho deciso di scendere in campo. Leggendo alcune riflessioni scritte da mio padre ho pensato di avere le caratteristiche per operare per il bene della mia città. Una città dove credo che le persone non siano state ascoltate negli ultimi anni. Anche io, nel mio ruolo di dirigente scolastico, ho avuto problemi a rapportarmi con l’amministrazione comunale, come non mi era mai accaduto in passato».
Nella nostra chiacchierata si parla poco di politica e molto del mondo personale di Viviana Fusaro. E dunque quali sono i suoi hobby? «Ho sempre avuto poco tempo da dedicare agli hobby, ma al primo posto c’è lo sport, lo sci e il nuoto in particolare».

La Fusaro si è diplomata all’Isef a venti anni, poi laureata in Scienze motorie: è stata insegnante di educazione fisica fino al 2003, quindi preside e dirigente scolastico fino alla pensione. E quindi tra mare e montagna, la scelta va al mare, non per l’abbronzatura ma per il nuoto. I luoghi del cuore sono le isole della Sicilia e quelle della Grecia.
UNA VELOCISTA
«Non sono una escursionista, non ho resistenza, sono una velocista». Le piste di sci sono quelle di Alleghe, ma ha frequentato anche altre località, in molti casi per motivi legati alla scuola. Ricorda con nostalgia le settimane bianche con gli studenti a Zoldo, al Broccon, a Croce d’Aune. «Credo che mia madre, agli inizi degli anni Settanta, sia stata la prima preside a organizzare le settimane bianche per gli studenti, li portava a Croce d’Aune e riempiva tre alberghi».
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Una madre particolare, Nilke Sacchet: innovatrice nella scuola, guidava da sola e con mano ferma la famiglia, con il marito a Roma per tutta la settimana. A lei si deve la decisione di chiamare tutti i figli con nomi che iniziano con la V. Il motivo? Quando nacque il primo figlio, un maschio, le suore dell’ospedale ricamarono il completino del battesimo con le iniziali V.F.: «Mia madre disse: lo facciamo andare bene per tutti». E Viviana si chiama così perché la madre amava il film “Via col vento” dove la protagonista Rossella era interpretata da Vivien Leigh.
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