Longarone, muore in moto sulla statale di Alemagna: chi era la vittima
Nicola Valmassoni aveva 29 anni e stava viaggiando in direzione Cortina quando si è schiantato all’inizio di una galleria
Gigi Sosso
Nicola Valmassoni
LONGARONE. Muore in moto sulla strada per il lavoro. Nicola Valmassoni ha perso la vita all’alba del 17 luglio, nello schianto contro una macchina e il guard rail, sulla statale 51 di Alemagna.
Faceva l’autista di autobus alla Se.Am. di Cortina ed era di turno per le corse del servizio urbano ampezzano, pur essendo un giorno festivo.
Il 29enne di Castellavazzo aveva salutato la compagna Alessandra ed era partito dalla nuova abitazione di Ponte nelle Alpi, in sella alla sua motocicletta Ducati di grossa cilindrata.
Nel corso della settimana, andava più spesso in macchina a lavorare, mentre la domenica preferiva la motocicletta, perché gli permetteva di tornare a casa un po’ prima, sorpassando il più possibile in sicurezza le lunghissime code del rientro dei vacanzieri, sia prima che dopo la strozzatura di Tai di Cadore e fino all’ingresso dell’autostrada A27.
Era presto, la temperatura era ancora molto gradevole e sulla statale c’erano pochissimi veicoli, in entrambe le direzioni di marcia. Nessuna insidia dopo l’ormai storica deviazione all’altezza della zona industriale Villanova di Longarone e fino allo sbocco a Castellavazzo.
Lo schianto è avvenuto proprio dopo il suo paese, all’imbocco della galleria, quando per cause ancora in corso di accertamento da parte dei carabinieri, Valmassoni ha perso il controllo della moto ed è andato a sbattere contro un’autovettura Skoda Octavia e poi il guard rail.
L’impatto è stato violento e il politrauma purtroppo fatale. Valmassoni è morto sul colpo per la gravità delle ferite e dei traumi sofferti. Conseguenze limitate, invece, per il 45enne conducente dell’autovettura, che fra l’altro ha potuto dare la propria versione dei fatti agli investigatori.
I soccorsi dell’ambulanza sono stati il più possibile tempestivi, ma per il giovane autista non c’è stato più niente da fare. Il medico legale non ha potuto che constatare il decesso e informare la magistratura. Dalla Procura della Repubblica, è arrivato il nulla osta alla rimozione della salma ed è atteso in queste ore il via libera per la celebrazione dei funerali.
Sul posto anche i militari per i rilievi di legge, i vigili del fuoco del Comando di Belluno per la bonifica e la messa in sicurezza dell’arteria stradale e gli uomini di Anas, che sono stati costretti a chiuderla per circa tre ore, in prima battuta in entrambi i sensi di marcia e in seconda a senso unico alternato fino al completo al ritorno alla normalità, una volta eliminati gli immancabili detriti ed eventuali macchie di olio o combustibile.
Non sono mancati i disagi al traffico, per di più in una domenica mattina di grande afflusso di turisti in direzione località di villeggiatura, ma non c’erano alternative praticabili.
La dinamica dell’incidente non è ancora stata chiarita: si ipotizza un sorpasso, ma non si esclude la perdita del controllo per altre ragioni, oltre a questo bisognerà delineare anche la condotta dell’automobilista coinvolto, per capire se possa avere o meno delle responsabilità nell’accaduto.
Sicuramente a Castellavazzo hanno capito immediatamente che era successo qualcosa di grave, quando il silenzio del mattino è stato lacerato dal rumore allarmante delle sirene. Ma nemmeno i più mattinieri potevano immaginare che fosse morto Nicola, il figlio di Emidio e il fratello di Samuele.
Un ragazzo di 29 anni, che stava andando a lavorare, lungo una strada che conosceva benissimo per averla percorsa chissà quante volte, anche per raggiungere il Cadore, la terra d’origine del papà.
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