Il villaggio olimpico di Cortina sarà removibile, via libera ai prefabbricati
«È la soluzione più compatibile con le tempistiche a disposizione». Protezione civile interessata ad avere le strutture, la possibilità di riconvertire le strutture per gli stagionali si fa in salita
Francesco Dal Mas
Il villaggio olimpico da 40 milioni di euro, indispensabile per i Giochi del 2026, dove e come si farà? È confermata o no la destinazione di Fiames? E sarà una struttura fissa, removibile, oppure una via di mezzo?
«Dopo puntuali approfondimenti, peraltro non ancora conclusi, l’orientamento che va per la maggiore», risponde il presidente della Regione, Luca Zaia, «è di realizzare un complesso che si possa asportare, al termine della competizione, in modo da evitare consumo del territorio».
Il Commissario straordinario del Governo, Luigi Valerio Sant’Andrea, sta perfezionando, in collaborazione con i tecnici della Regione, e in costante condivisione con il Comune, ogni possibile ipotesi. Lo conferma anche l’assessore comunale Stefano Ghezze: «È un lavoro proprio di queste ore».
«L’esperienza degli alloggi prefabbricati è stata fatta con successo in altri eventi, sportivi e non solo, pare che sia la più conveniente anche dal punto di vista dei costi», precisa Zaia. «È la più compatibile con i tempi a nostra disposizione. Se le Olimpiadi Milano-Cortina si propongono di essere le più sostenibili, sia per l’ambiente che sul piano sociale, un villaggio da rimuovere, quando non sarà più necessario, è probabilmente la soluzione più saggia».
A suo tempo, però, il Comune di Cortina, le associazioni di categoria, gli stessi sindacati avevano posto l’opportunità che almeno una parte di questo impianto potesse essere trasformata in foresteria per i lavoratori stagionali e per quanti altri, occupati a Cortina, devono trasferirsi anche a decine di chilometri per la notte.
«Non è detto che una parte di questo villaggio possa in futuro restare ed essere impegnata in questo senso», precisa Zaia. «È una delle ipotesi allo studio. Come lo è quella dell’impiego di una parte della struttura per i servizi di emergenza della Protezione civile».
Conferma, infatti, l’assessore regionale alla Protezione civile, Giampaolo Bottacin. «Alla nostra protezione Civile, come a quella nazionale, mancano di fatto complessi residenziali mobili da poter allestire a ridosso di situazioni di emergenza grave, quando le tende non possono bastare, se non nei primi giorni o nelle prime settimane».
Di scontato, per quanto riguarda il villaggio olimpico non c’è nulla, se non che pare ormai definitiva la scelta di non cementificare altro suolo ampezzano. «In relazione alle foresterie di cui abbiamo bisogno», sottolinea l’assessore Stefano Ghezze, «il Comune ha comunque sottoscritto con la Regione un protocollo d’intesa per ristrutturare alcuni insediamenti di proprietà municipali in alloggi per stagionali o lavoratori impiegati temporaneamente a Cortina, o anche in alloggi per famiglie o singoli con fragilità. Opportunità, queste, per diverse decine di persone. In questi giorni stiamo ultimando le valutazioni su come utilizzare parte dei prefabbricati per numeri più ampi di stagionali».
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