Belluno, candidati al senato: ecco chi è Luca De Carlo (centrodestra)
Il sindaco di Calalzo punta sulle imprese e sui crediti di carbonio

Luca De Carlo è il candidato al Senato del centrodestra, cioè di Fratelli d’Italia (il suo partito), Lega, Forza Italia e Noi Moderati). Sindaco di Calalzo e senatore uscente, in questa legislatura che sta finendo De Carlo è stato anche deputato, caso più unico che raro nella storia della Repubblica.
«Ho 50 anni e la politica è la mia grande passione», racconta di sé il candidato di Fratelli d’Italia. «Sono orgogliosamente il sindaco del mio paese, Calalzo di Cadore, dal 2009; da un paio d’anni sono il coordinatore regionale di Fratelli d’Italia e responsabile nazionale del Dipartimento Agricoltura del partito. Sono stato eletto nel marzo 2018 alla Camera dei Deputati e, dopo un riconteggio lungo due anni che mi ha costretto a lasciare il seggio, nel settembre 2020 sono entrato al Senato della Repubblica: sono l’unico parlamentare della storia repubblicana ad aver seduto in entrambe le Camera nel corso della stessa legislatura. Nella vita privata, sono un grande appassionato di sport, soprattutto calcio e rugby».
De Carlo poi riassume alcuni dei punti più importanti del suo programma per il Bellunese. «Nella provincia devastata dalla tempesta Vaia e in un periodi in cui il termine “transizione ecologica” è sulla bocca di tutti, un tema che sicuramente non può essere sottovalutato è quello dei crediti di carbonio: le ricchezze della provincia di Belluno, dopo l’acqua, sono infatti i boschi e le foreste. Da qui, possono arrivare quelle risorse importanti per lo sviluppo dei territori».
Delicato quanto fondamentale il focus sulla specificità bellunese: «Si parla molto di autonomia», ricorda il candidato che su questo tema: «a livello regionale e provinciale mi sono sempre impegnato molto. Voglio ricordare che l’affluenza più alta in provincia di Belluno per il referendum del 22 ottobre 2017 si è registrata proprio a Calalzo di Cadore. Ma questa deve essere necessariamente affiancata anche dalle risorse adeguate e imprescindibili. La valorizzazione economica delle nostre foreste in quest’ottica diventa una risorsa importantissima, affinché le istituzioni possano investire in progetti sociali ed infrastrutturali nei loro territori: diventano quindi un’arma fondamentale per contrastare lo spopolamento e l’incuria della montagna, visto che una montagna curata acquisisce un valore economico diretto che si aggiunge a quello ambientale, naturalistico e turistico intrinseco».
In sintesi, secondo De Carlo: «Bisogna far rientrare la “questione montana” nel dibattito politico: serve una legge per la montagna; quella proposta dal precedente governo era sicuramente migliorabile, ma è una base da cui ripartire, aprendo un confronto ad esempio con una bicamerale aperta a tutte le forze politiche».
Infine, De Carlo fa una breve panoramica sui i temi del lavoro e delle imprese, non solo a livello locale: «Servono politiche che creino posti di lavoro, occupazione vera, e non le mancette del reddito di cittadinanza. La nostra proposta è chiara: via il reddito di cittadinanza, che potrà restare solo per chi è inabile al lavoro, e dirottiamo quelle risorse in politiche fiscali e di sviluppo per le imprese, così che si possano creare nuovi posti di lavoro e buste paga più pesanti per i lavoratori».
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