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A Mares nasce Tenebrina: la mela croccante e gustosa scoperta da un appassionato

Adriano Dal Pont ha “inventato” la varietà utilizzando gli innesti per migliorare il suo meleto

fabrizio ruffini
2 minuti di lettura
Le mele della varietà battezzata Tenebrina 

Rossa, elegante e tenebrosa. Tinta di un tono scuro più affascinante di un calice di bordeaux e più intrigante di un tramonto trapunto dalle prime stelle è la Tenebrina, una nuova varietà di mele nata dalla passione e dall’estro di Adriano Dal Pont nel suo meleto nella frazione di Mares, vicino a Vich di Ponte nelle Alpi.

Tra i filari di meli affacciati sulla splendida conca dell’Alpago è infatti successo qualcosa di particolare e, come spesso accade, anche questa fortunata invenzione è figlia del caso: «Stavo provando a fare alcuni innesti per migliorare una varietà di mela rossa che non mi piaceva e un bel giorno mi sono accorto che su alcune piante stava crescendo qualcosa di diverso», racconta Dal Pont, «dove l’innesto aveva attecchito, infatti, erano spuntate delle mele di una colorazione rossa uniforme e molto più scura delle altre. In più erano più tonde rispetto a quelle di partenza e avevano preso colore anche nella parte non raggiunta dai raggi del sole».

Adriano Dal Pont con la moglie nel meleto nella frazione di Mares 

Da lì la corsa alla libreria per tirare fuori almanacchi e riviste specializzate alla ricerca di qualcosa di simile, ma niente. Di una mela così proprio non si trovava traccia: «A quel punto ho pensato di darle un nome nuovo e stavo ragionando sul fatto che con una buccia così scura e con solo alcuni piccoli puntini biancastri assomigliasse proprio a un tramonto con le stelle», continua Dal Pont, «poi invece è stata mia nipote Elisa che vedendola l’ha subito ribattezzata Tenebrina».

Dall’analisi delle prime piante nelle quali l’innesto ha attecchito, la relazione stilata da Dal Pont riporta che la Tenebrina arriva alla piena maturazione tra il 20 e il 25 settembre e il suo gusto è un qualcosa di eccezionale, specialmente in relazione a una comune mela rossa. I primi assaggi, infatti, promettono davvero bene, con una mela che oltre ad avere un colore decisamente insolito, al palato offre un sapore molto zuccherino e una polpa croccante e per nulla farinosa: «Ricorda un po’ una mela gialla Golden, con la quale però non ha alcuna parentela», commenta Dal Pont, «mentre l’uniformità del colore e la croccantezza sono tutte sue».

Per poter vedere la Tenebrina a tavola, però, bisognerà aspettare almeno il 2024: «Quelli che ho raccolto sono i frutti dei primi tre alberi che avevo innestato tempo fa», spiega, «ora sto preparando i nuovi meli nati da queste prime piante sperimentali e per la primavera del 2024 dovrei essere pronto per trasferirle a terra. Bisogna avere ancora un po’ di pazienza».

Ma la Tenebrina non è l’unico colpo di fortuna che ha fatto balzare Adriano Dal Pont agli onori delle cronache. Prima di dedicarsi interamente alla sua passione per le mele, infatti, Dal Pont con la sua azienda edile ha girato in lungo e in largo il Bellunese tra un cantiere e l’altro e fu proprio durante uno scavo che si ritrovò davanti a uno strano oggetto che diventerà poi uno dei reperti archeologici più importanti del territorio.

«Stavamo realizzando una strada e dalla terra è uscito un pezzo di ferro con una forma molto particolare», spiega Dal Pont, «mi ricordo che l’ho portato a casa più che altro per non lasciarlo in mezzo al cantiere e mio padre ha deciso di appenderlo a una rete per bellezza. Poi qualcuno che se ne intendeva è passato di là e così si è scoperto che si trattava di un’ascia molto antica, che ancora oggi è uno dei pezzi più importanti della collezione del museo archeologico di Belluno».

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