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Coprì le molestie del sottufficiale al raduno: ex alpino sotto processo

Dopo la condanna in primo grado all’autore della violenza, un ex maresciallo finisce alla sbarra per favoreggiamento

GIGI SOSSO
1 minuto di lettura

Palpeggiata una donna a un raduno di alpini in congedo. Era un incontro conviviale, in un locale di Pedavena, con almeno 200 persone. C’è già stata una condanna in primo grado per un sottufficiale ed è in corso un processo per favoreggiamento e false informazioni al pubblico ministero al maresciallo del plotone Alpieri esploratori, Renzo Caneve. Il feltrino è accusato di aver mentito in sede d’interrogatorio, per coprire il commilitone, dichiarando di non aver visto alcuna violenza sessuale prima della sfilata e di non aver rimproverato nessuno per quel gesto così sgradevole e sconsiderato.

Un 50enne di Bassano del Grappa è stato condannato a un anno e otto mesi di reclusione dal gup Sgubbi, a fronte dei cinque anni e sei mesi che aveva chiesto il pm Gallego, per aver afferrato alle spalle la moglie di un collega toccandole il sedere. L’uomo ha presentato appello e non c’è ancora un’udienza fissata, alla Corte di Venezia, malgrado sia passato diverso tempo dai fatti. Più recente il procedimento ancora in corso, davanti al giudice Domenico Riposati. Caneve è difeso dall’avvocato trevigiano Arman e, dopo i testimoni dell’accusa, sono sfilati i cinque citati dalla difesa, a cominciare dal fotografo e cineoperatore vicentino, che doveva documentare cerimonia e pranzo e ha prodotto al giudice la chiavetta Usb con tutte le immagini e i video. Non ha visto niente di quanto contestato e nemmeno ha sentito rimproveri nei confronti di nessuno, eppure Caneve è uno che si fa sentire, eccome, quando serve.

Dello stesso tenore le deposizioni degli altri testimoni, uno dei quali è arrivato appositamente da Aosta, dove lavora attualmente. Il 7 giugno dell’anno prossimo, discussione e sentenza di primo grado.

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