Ponte dell’Immacolata da record sulle Dolomiti: 300 mila passaggi sugli impianti
Dati bellunesi incoraggianti, Grigoletto (Anef): «Peccato per il tempo». Oltre tre milioni di sciate nel carosello Superski
Francesco Dal Mas
Nel ponte lungo dell’Immacolata, il Dolomiti Superski ha cumulato, nonostante il maltempo, 300 mila sciatori e 3 milioni e 200 mila passaggi. Un risultato che i vertici dell’hub sciistico più importante d’Europa definiscono «ottimo» e soprattutto beneaugurante per la stagione, «perché c’è tanta voglia di sci». Voglia di pista che non viene frenata né dal meteo avverso né dall’incremento dei prezzi del 10%, ridotto al 5% per chi prenota entro le 48 ore. «Negli impianti bellunesi, aperti non ancora completamente – precisa Marco Grigoletto, presidente dell’Anef – abbiamo superato i 300 mila passaggi, di cui 230 mila solo il giorno dell’Immacolata. Immaginarsi quante discese avremmo registrato se ci avesse assistito il tempo. Però siamo comunque soddisfatti».
Ieri sera, a conclusione del Ponte, Marco Zardini, coordinatore delle skiarea di Cortina, ha fatto un po’ di conti. Il risultato? Ventimila giornate sci, circa 170 mila passaggi. «Un ottimo inizio, perché soprattutto ha dimostrato che siamo effettivamente alla ripartenza, dopo due anni di quasi fermo. Nei prossimi giorni, con le condizioni meteo che ci daranno modo di completare le piste con la neve programmata, prepareremo un ottimo Natale».
Intanto sono ritornati, proprio tra sabato e domenica – conferma Sonia Menardi del Consorzio Ista – tanti stranieri, dagli americani agli spagnoli, dai tedeschi agli estremo-orientali. Nei prossimi giorni i diversi comprensori tireranno bilanci più precisi. Anche per un confronto soprattutto con analoghi periodi degli anni passati. «Quello che possiamo già constatare con un sospiro di sollievo – puntualizza Grigoletto – è che nonostante il lieve aumento dei prezzi il numero degli skipass venduto nella settimana supera del 2% quello dell’anno scorso. Fermiamoci all’8 dicembre, la giornata di bel tempo. I 230mila passaggi sulle aree coperte dal Superski in provincia hanno compreso anche gli acquisti dei giornalieri di valle che sono stati gettonati soprattutto sul comprensorio del Civetta e dell’area di Falcade. Questo è un segnale ancora più incoraggiante».
Negli ultimi giorni purtroppo il tempo non è stato dei migliori e ha inciso significativamente con primi ingressi e passaggi. «Ma – precisa subito Grigoletto – ne traiamo il lato positivo con la neve che ha ricoperto abbondantemente le nostre piste in quantità sufficiente a garantire la perfetta tenuta almeno fino a Capodanno». Certo, già da oggi si farà ancora neve programmata, su qualche pista. Ma i 30 cm di spessore minimo, i 50 di media, i 70 alle quote superiori, sono un rassicurante punto di partenza. «Dal punto di vista delle presenze siamo tornati ai livelli pre Covid e questo ci dà molta fiducia sul prosieguo della stagione invernale, anche perché le prenotazioni per Natale e Capodanno sono molto elevate nonostante l’adeguamento dei prezzi all’inflazione». È sempre il presidente dell’Anef che parla. E che così aggiunge: «Sembra, però, che questo adeguamento sia stato compreso e accettato dal turista che non vuole mancare all’appuntamento con la neve».
Grigoletto ricorda che in questo periodo il settore impianti a fune ha fatto uno sforzo enorme per essere pronto alla stagione sobbarcandosi costi energetici molto più elevati che in passato, si pensi agli aumenti dell’energia elettrica ma anche a quelli del gasolio che serve per i battipista come pure per il riscaldamento di molte strutture quali i rifugi e gli alberghi. «Possiamo dire che lo sforzo è stato produttivo grazie al favore che ha incontrato la montagna nei turisti in tutto l’arco alpino», si avvia a concludere Grigoletto.
Il presidente degli impianti si concede, tuttavia, una constatazione critica. «Per quanto riguarda il traffico veicolare siamo in presenza dei problemi di sempre, sia per l’inesperienza di alcuni sia per la mancanza di infrastrutture stradali hanno messo un po’ in crisi sia gli arrivi che i rientri dalle zone montane. Questo è un problema che andrà affrontato in vista delle olimpiadi perché ne va di tutto il comparto turistico». Intanto oggi ritornerà il bel tempo e in pista, al posto di tanti italiani, ci saranno i primi stranieri.
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