Saldo e stralcio dei debiti fino a mille euro: Comuni bellunesi a un bivio
La Finanziaria permette di chiudere le vecchie pendenze senza more e penali, ma gli enti locali possono sfilarsi con un provvedimento entro fine mese. Voci contrarie a sinistra
Alessia Forzin
Stralcio parziale per i debiti fino a mille euro di quindici anni. Lo ha deciso lo Stato, con la Legge di Bilancio approvata a fine dicembre. Il provvedimento riguarda le cartelle esattoriali dal 2000 al 2015 il cui importo complessivo non superi i mille euro. Lo stralcio, però, per i Comuni è parziale: riguarda solo le sanzioni e gli interessi, non il capitale dovuto all’ente creditore. Per l’amministrazione centrale (i debiti con lo Stato) è invece totale, viene stralciata l’intera cartella.
Comuni a un bivio
I Comuni possono decidere, con una delibera di giunta che va approvata entro fine gennaio e comunicandola all’Ader, di non aderire allo stralcio. Questo sicuramente per chi affida la riscossione a Ader.
La questione si complica per chi invece si è affidato ad altri soggetti, come le Unioni montane. In provincia svolgono questo servizio per i Comuni associati la Feltrina, l’Agordina e la Valbelluna (quest’ultima anche per Auronzo, Calalzo, Domegge, Lozzo, Perarolo, Ponte nelle Alpi, Santo Stefano di Cadore e Val di Zoldo). Sulla strada fra Belluno Roma ci sono due interpretazioni differenti, che dovranno trovare una sintesi nei prossimi giorni.
Per il ministero lo stralcio riguarda tutti. Secondo gli approfondimenti fatti ieri dalle Unioni montane, lo stralcio invece riguarderebbe solo i carichi affidati ad Ader. In questo secondo caso, le scelte dei sindaci se aderire o meno allo stralcio sarebbero ininfluenti.
Un primo giro fra gli amministratori, intanto, mostra che in provincia di Belluno i sindaci si stanno muovendo in direzioni differenti. Stefano Deon e Stefano Cesa, primi cittadini a Sedico e Borgo Valbelluna (in quota Pd) sono tendenzialmente contrari: «Si tratta di rispetto nei confronti dei cittadini che hanno sempre pagate le imposte e le multe», dicono all’unisono.
Altri sindaci (è il caso di Viviana Fusaro a Feltre e Roberto Padrin a Longarone) stanno ancora valutando. Belluno, invece, è intenzionato ad aderire allo stralcio, perché significherebbe avere più possibilità di recuperare gli insoluti. Poniamo il caso che un cittadino abbia preso una multa da 100 euro e non l’abbia pagata. Quell’importo, dopo averne affidato la riscossione ad Ader (quella che un tempo si chiamava Equitalia), lievita in virtù delle sanzioni, gli interessi, la mora, le spese di notifica. Ed è molto più difficile che il cittadino paghi.
Il provvedimento
Agenzia delle entrate Riscossione ha pubblicato sul proprio sito internet le modalità con le quali gli enti diversi dalle amministrazioni statali, dalle agenzie fiscali e dagli enti pubblici previdenziali (per esempio i Comuni), devono comunicare all’agente della riscossione, entro il 31 gennaio 2023, l’adozione dell’eventuale provvedimento di non applicazione dello stralcio “parziale” dei loro crediti di importo residuo fino a mille euro. Il 31 marzo 2023 saranno annullate automaticamente tutte le somme “accessorie”, come sanzioni e interessi di mora. Resteranno iscritte a ruolo, e quindi da pagare per il cittadino, le somme dovute a titolo di capitale (esempio: l’importo della multa, la rata dell’Imu non versata, ecc.), di rimborso spese per procedure esecutive e di notifica.
Per le multe stradali e le altre sanzioni amministrative (diverse da quelle per violazioni tributarie e degli obblighi contributivi e previdenziali) l’annullamento parziale riguarda gli interessi. La sanzione, le spese per le procedure esecutive e per la notifica della cartella saranno interamente dovute.I Comuni, non aderendo allo stralcio, eviteranno l’annullamento di sanzioni e interessi per il cittadino.
I contrari
Non hanno ancora deciso, ma sono orientati a non aderire allo stralcio i Comuni di Sedico e Borgo Valbelluna, guidati entrambi da amministrazioni di centrosinistra.
«Trovo questo provvedimento irrispettoso nei confronti dei cittadini che hanno sempre pagato tutto», afferma Stefano Deon, da Sedico. «È giusto aiutare chi è in difficoltà, ma in altri modi». Deon deve ancora discuterne in giunta: «Ci sono comunque delle valutazioni da fare, anche sull’opportunità di recuperare gli insoluti», conclude. «Ne parleremo in giunta, ho chiesto anche una relazione agli uffici per capire gli estremi».
Sulla stessa linea il collega di Borgo Valbelluna Stefano Cesa, che sta anche valutando se sia chiamato o meno a fare una scelta, visto che il suo Comune affida la riscossione all’Unione montana Valbelluna.
Valutazioni in corso
Stanno valutando come muoversi i sindaci di Feltre e Longarone. A Valle di Cadore Marianna Hofer sta aspettando da Ader i ruoli: «Voglio prima capire gli importi e i debitori», spiega. «Non sarei disposta a rottamare tutte le cartelle sotto i mille euro, ma dobbiamo fare delle verifiche».
A Cortina, infine, «siamo sempre riusciti a recuperare gli importi non pagati di multe e imposte», spiega il sindaco Gianluca Lorenzi. Dagli uffici non è ancora arrivata comunicazione in merito allo stralcio.
Favorevoli
In linea con la novità introdotta dal governo è invece l’amministrazione comunale di Belluno (civica, ma legata al centrodestra e con Lega e FdI in giunta).
«È una norma importante perché permetterebbe di fare pulizia delle cartelle», afferma il vicesindaco, Paolo Gamba. «E di incassare il capitale, dopo anni». Annullare sanzioni e interessi, secondo Gamba, potrebbe spingere i cittadini a sanare le loro posizioni debitorie.
I riflessi per il bilancio comunale, però, sarebbero minimi: «Parliamo di situazioni dal 2000 al 2015, le somme entrerebbero per cassa e non nel conto economico», conclude. «Ma potremmo diminuire gli accantonamenti che siamo obbligati a fare per legge».
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